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Al Religion Today vince la donna
Dieci giorni di cinema dedicati alle relazioni di genere al festival trentino

Un omaggio a Ettore Scola. Adamo ed Eva in un’immagine evocativa. Il serpente. La perdita dell’Eden. Una mela spezzata. La prima ‘crisi di coppia’. Si è presentata così la diciannovesima edizione del Religion Today Filmfestival di Trento che ha scelto quest’anno il titolo “C’eravamo tanto amati. Religioni e relazioni di genere”, confrontandosi con un tema di grande attualità: maschile e femminile nei vari contesti religiosi e culturali. Una dialettica da sempre cara al Festival, portata ora al centro della scena, proprio mentre le religioni si interrogano sul femminile del religioso e su questioni trasversali all’incrocio tra fede e società.

Il “viaggio nelle differenze” del Festival si è rinnovato quest’anno con 53 film in concorso provenienti da 26 paesi diversi. Le proiezioni, tutte preso il Teatro San Marco di Trento, sono terminate sabato 15 ottobre con la cerimonia di premiazione che ha visto assegnare il premio per miglior film a MARIAM di Faiza Ambah, storia di una quindicenne di origine arabe che, nella Francia del 2004 che vieta i simboli religiosi nei luoghi pubblici, ingaggia una battaglia per indossare l’hijab. Un premio che perfettamente racconta l’edizione 2016 di Religion Today, per lo più dedicata al ruolo delle donne nelle diverse religioni, in un mondo diviso tra tradizione e cambiamento.

L’indagine su cinema, religioni e relazioni di genere ha accompagnato il Festival giorno per giorno: un appuntamento quotidiano ogni giorno alle 17.30 è stato infatti dedicato solo alla narrazione del femminile e del maschile. La rassegna pomeridiana non ha però esaurito il complesso tema dell’anno e una serata che ha avuto grande successo è stata quella dedicata al binomio “donne e politica”, con il documentario MEASURES OF MERIT, che ha seguito la recente campagna elettorale di Ruth Colian, prima donna ebrea ultraortodossa a candidarsi per il parlamento israeliano. Alla proiezione ha partecipato la stessa Colian, per raccontare la sua battaglia impossibile che tuttavia ha aperto nuove prospettive ai movimenti femminili nel contesto dell’ebraismo ortodosso.

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Fondamentale rimane l’identità di Religion Today – orientato fortemente al dialogo tra le religioni e le culture – che guida sinergie con enti e realtà del territorio. Questi ultimi – espressi in giurie speciali – hanno assegnato svariati premi a pellicole che ben hanno saputo rappresentare temi tipici del Festival: guerra e pace, migrazioni e convivenza, religioni e società.

La giuria internazionale – composta da Aruna Vasudev, nota a molti come la “madre del cinema asiatico” è fondatrice del Network for the promotion of Asian Cinema; Sahra Karimi, prima e unica donna afghana ad aver conseguito un dottorato in cinema; Catherin McGilvray, sceneggiatrice e regista già premiata anche nell’edizione 2014 del Religion Today Filmfestival; Oren Tirosh, regista di film e documentari e insegnante presso la Camera Oscura School of Art di Tel Aviv; Arnaldo Casali, direttore del festival Popoli e Religioni – Terni Filmfestival – si è invece espressa assegnando, oltre al premio per miglior film a MARIAM, i premi per miglior cortometraggio a THE CEMENTERY MAN (film iraniano di Ali Mardomi) e miglior documentario a THE ISLAND OF THE MONKS (Anne Christine Girardot), che si è aggiudicato anche il premio speciale della Giuria Signis. Infine, il Gran Premio del festival “Nello Spirito della Fede in memoria di Davide Zordan” è andato all’ispirato corto israeliano THE LITTLE DICTATOR.

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Sull'autore

Arianna Prevedello

Scrittrice e consulente, opera come animatore culturale per Sale della Comunità circoli e associazioni in ambito educativo e pastorale. Esperta di comunicazione e formazione, ha lavorato per molti anni ai progetti di pastorale della comunicazione della diocesi di Padova e come programmista al Servizio Assistenza Sale. È stata vicepresidente Acec (Associazione Cattolica Esercenti Cinema) di cui è attualmente responsabile per l’area pastorale.