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DECOLLATA LA MULTIPROGRAMMAZIONE ANCHE IN 243 SALE DELLA COMUNITA’
Al via la tanto attesa sperimentazione

Se ne parla da anni. Un tormentone che nel suo non avverarsi mai stava diventando un vero e proprio malessere per tante sale, in particolare monoschermo, che continuavano a lamentare una situazione ormai imbarazzante e anacronistica rispetto alla competizione delle piattaforme digitali. Una lusinga rimasta appesa lì per intere annate cinematografiche che rischiava di lasciare un preoccupante amaro in bocca. Siamo finalmente invece arrivati ad una lieta svolta con l’avvio della sperimentazione della MULTIPROGRAMMAZIONE annunciata con soddisfazione ancora a dicembre a Sorrento alle Giornate Professionali di Cinema.
E’ partita proprio in questi giorni la “multiprogrammazione” per i cinema monosala delle città monoschermo, una fase di dichiarata “prova” che prevede la possibilità per gli esercenti di programmare, nella medesima giornata, prodotti cinematografici distinti e di diverso genere. È un’iniziativa fortemente voluta dal Sottosegretario del Ministero Beni e Attività Culturali con delega per il Cinema, Lucia Borgonzoni, che ha accelerato la riflessione in atto tra le Associazioni del Cinema, firmatarie di apposita convenzione da cui sono scaturite poche e semplici linee guida, alle quali gli interessati potranno fare liberamente riferimento nei propri accordi commerciali al fine di facilitare l’offerta e la programmazione di prodotto cinematografico.
“Le sale della comunità interessate, – spiega Francesco Giraldo, Segretario Generale di ACEC – in questa prima fase della multiprogrammazione, sono 243 su un totale di 531. Questo dimostra ancora una volta che le SdC sono gli unici presidi culturali e sociali per moltissimi comuni italiani. Sostenere attraverso la multiprogrammazione l’esistenza e la vitalità di questa tipologia di sale sprona l’ACEC a coinvolgere queste realtà in progetti di inclusione sociale, mirati alla crescita culturale di tutte le fasce sociali del nostro Paese”.
Le modalità di fruizione dei contenuti audiovisivigrazie alle nuove tecnologie, soprattutto digitali, sviluppatesi negli ultimi decenni, sono divenute tali da consentire al consumatore di avere accesso nel quotidiano, anche da casa, a una vasta scelta di prodotto attraverso molteplici canali offerti da diversi operatori (Netflix, Amazon, Tim Vision etc.) e molteplici supporti (televisivi, smartphone, tablet, pc etc.). Don Adriano Bianchi, presidente delle sale della comunità dell’ACEC, sottolinea proprio a partire da questa evidenza che la sperimentazione finalmente attiva “sarà fondamentale per preservare la vitalità delle monosale per diffondere la varietà culturale in provincia e nei centri minori, e con essa offrire forme alternative e integrative rispetto alla fruizione domestica, accrescendo le occasioni di scambio e di socializzazione”.
Molto positivo il commento di Carmine Imparato, responsabile dell’area programmazione di ACEC: “E’ sicuramente un’opportunità da cogliere al volo quella della multiprogrammazione per le Sale della Comunità più intraprendenti e non. Un importante cambio di mentalità per gli esercenti più elastici, riflessivi, amanti delle sperimentazioni e dell’applicazione del “rischio” di nuove idee. Credo fermamente che la multiprogrammazione (che spero venga allargata presto anche ad altre realtà) dia più linfa all’esercizio aprendo, magari, nuove strade programmatiche per la sala, nuovi orari di apertura prima d’ora non considerati, nuovi input derivanti dall’ascolto del pubblico e sicuramente buone soddisfazioni”.
E’ un’occasione che non va quindi sprecata e che va proprio per questo usata con criterio, accortezza e rispetto di tutte le parti in causa. “Si esortano le imprese interessate – ha scritto infatti Mario Lorini, il Presidente di Anec – ad impegnarsi con il massimo buon senso, e la massima correttezza, all’avvio della collaborazione su nuove basi con le agenzie di distribuzione sul territorio. L’attuazione di buone pratiche nei rapporti con il noleggio e nella costruzione di un palinsesto, con relativa attività di comunicazione, è fondamentale per la prosecuzione nel tempo della pratica, anche in vista, previa verifica dei risultati del primo anno, di un futuro allargamento della platea di riferimento. La multiprogrammazione ha l’obiettivo primario di tutelare le forme di esercizio tradizionale meno competitive, aumentando il pubblico delle sale. Molto importante in tal senso sarà una forte attività di comunicazione al pubblico a cura delle sale: sul territorio, attraverso newsletter aziendale, il sito internet e i social network”.
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Sull'autore

Arianna Prevedello

Scrittrice e consulente, opera come animatore culturale per Sale della Comunità circoli e associazioni in ambito educativo e pastorale. Esperta di comunicazione e formazione, ha lavorato per molti anni ai progetti di pastorale della comunicazione della diocesi di Padova e come programmista al Servizio Assistenza Sale. È stata vicepresidente Acec (Associazione Cattolica Esercenti Cinema) di cui è attualmente responsabile per l’area pastorale.