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I GUARDIANI DELLA GALASSIA. VOL. 2 (James Gunn)
Era mio padre. O forse no. Tornano gli eroi vintage della Marvel

Li avevamo lasciati sodali e vincitori. Ma per i Guardiani della Galassia i problemi non sono finiti, anzi. Se il Volume 1 concentrava l’attenzione sull’incontro fra i protagonisti accorpandoli in una sorta di “famiglia”, il Vol.2 li focalizza nel gestire le dinamiche di tale famiglia, specie alle prese con nemici che – per ragioni di consanguinetà – mettono a rischio il loro legame. Se infatti Gamora reincontra la sua ostile sorella adottiva Nebula, è soprattutto Peter Quill a venire a patti con la propria identità, quando si trova di fronte al padre fino ad allora sconosciuto e che pensava perduto per sempre. Ma nulla è ciò che sembra, e i nostri (super)eroi se la dovranno vedere con imprevisti di non facile risoluzione.

Dopo gli oltre 770 milioni di dollari incassati nel mondo per il Vol. 1, la squadra Marvel – Disney doveva affrontare un’impresa dalle ambizioni elevatissime: superare le aspettative del vastissimo pubblico di fan. Così è che la “premiata ditta” si è messa al lavoro per avvolgere il nuovo capitolo della saga di un’audacia audiovisiva senza precedenti. Il blockbuster, infatti, soddisfa metà del proprio senso proprio nella maestosità formale, esaltata da un 3D mirabolante. Ma non solo di prestanza muscolare necessitava il Vol. 2, bensì anche di quel fattore vincente tradotto nell’umorismo, elemento non consueto nelle recenti trasposizioni dei supereroi ispirati a fumetti. Detto fatto, le battute risultano quasi sempre riuscite, in una mescolanza fra il carattere buffo e quello vintage, ben marcato nella colonna sonora. La dicotomia dei buoni contro i cattivi si ammanta dunque di emozionalità che va dal divertito al commosso, specie in dirittura terminale del film, con una sequenza magistrale. Al centro tematico, infatti, è l’eterna diatriba che configura il rapporto padre-figlio, sempiterna problematica tanto si consumi sulla Terra quanto in una remota galassia.

Regia: James Gunn

Cast: Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista

USA 2017

Durata: 137’

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Sull'autore

Anna Maria Pasetti

Anna Maria Pasetti Milanese, saggista, film programmer e critica cinematografica, collabora con Il Fatto Quotidiano e altre testate. Laureata in lingue con tesi in Semiotica del cinema all’Università Cattolica ha conseguito un MA in Film Studies al Birkbeck College (University of London). Dal 2013 al 2015 ha selezionato per la Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Si occupa in particolare di “sguardi al femminile” e di cinema & cultura britannici per cui ha fondato l'associazione culturale Red Shoes. . Ha vinto il Premio Claudio G. Fava come Miglior Critico Cinematografico su quotidiani del 2020 nell’ambito del Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica di Alessandria.