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HAMCHENAN KE MIMORDAM (MENTRE MORIVO)

La cinematografia persiana è spesso una piacevole scoperta, ci sono film che, giunti in occidente, hanno aperto importanti spiragli sulla cultura e sulla società dell’Iran. L’opera prima di Mostafa Sayari, As i lay Dying (mentre morivo) si pone un poco al margine di questa produzione nazionale.
Per esaudire l’ultimo desiderio dell’anziano padre, morto per i tormenti dati dai fantasmi di un grave incidente nella falegnameria di cui era proprietario, tre fratelli si trovano con la loro unica sorella. Caricano il corpo su un mezzo e viaggiano in auto verso il villaggio dove il padre ha chiesto di essere seppellito. Il caldo e il lungo tragitto rendono l’esperienza insopportabile, soprattutto nel momento in cui il cadavere inizia inevitabilmente a decomporsi. I fratelli si trovano a confronto e fanno emergere il rancore degli anni passati. La strada diventa un peso insopportabile.

Il film appare nel suo insieme eccessivamente drammatico, al punto tale che, nel momento in cui il corpo giunto a destinazione viene rifiutato dall’obitorio per la sepoltura, l’episodio appare un poco ridicolo. L’intento del regista di ridurre all’osso le informazioni, i dialoghi e le situazioni appartiene ad una sperimentazione cinematografica un po’ datata, i contenuti sono poveri e poco interessanti. Sarebbe stato materiale buono per un cortometraggio che, grazie alla breve durata, avrebbe esaltato i tratti culturali di questo macabro road movie iraniano.

 

HAMCHENAN KE MIMORDAM (MENTRE MORIVO)
Regia: Mostafa Sayari
Interpreti: Nader Fallah, Elham Korda, Majid Aghakarimi, Vahid Rad, Mohammad Rabbani
Iran
73’

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Sull'autore

Simone Agnetti

Simone E. Agnetti, Brescia 1979, è Laureato con una tesi sul Cinema di Famiglia all’Università Cattolica di Brescia, è animatore culturale e organizzatore di eventi, collabora con ANCCI e ACEC, promuove iniziative artistiche, storiche, culturali e cinematografiche.