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MACBETH
Notte malvagia

Piove sul regno di Scozia, e piove anche sul Silvano Toti Globe Theatre: il temporale che lampeggia sull’arcata del teatro e illumina la scena nera è lo sfondo perfetto per questo allestimento di Macbeth firmato da Daniele Salvo, in scena a Roma fino al primo ottobre.

Le nubi scure che coprono il cielo di Scozia condannano i protagonisti di questa vicenda a una notte perenne, una notte nevrotica e senza riposo visto che Macbeth ha ucciso il Re e con lui il sonno, per sempre. Daniele Salvo non ha paura di raccontare fino in fondo l’inferno dell’ambizione e la brutalità del potere, confezionando uno spettacolo intenso e sincopato, dal ritmo travolgente che inchioda lo spettatore alla poltrona.

Tutto l’allestimento è pervaso, quasi posseduto, da forti richiami simbolici: le streghe hanno lunghe corna di capra, il re Duncan, vestito di bianco, spezza il pane nel suo ultimo banchetto, una croce veglia sul dolore di Macduff quando apprende dello sterminio della sua famiglia. La contrapposizione fra bene e male appare netta, lo scontro è ineludibile e sanguinario, solo attraverso il sangue la Scozia potrà trovare la stabilità politica: dall’omicidio di Banquo nascerà una stirpe di Re. Nella lettura di Salvo appare chiara la lezione della tragedia classica: così come in Eschilo, anche in Macbeth vediamo il mondo primitivo della spada e della forza che cede il passo all’ordine, al diritto, alla ricerca del difficile equilibrio fra esercizio del potere e necessità di giustizia.

Perfettamente coerente con l’impianto registico è l’intensa prova degli interpreti, una compagnia affiatata di ben ventiquattro attori, una vera e propria rarità nel teatro di oggi, spesso costretto alla frugalità dalla povertà di mezzi. Giacinto Palmarini è Macbeth, sul suo volto e nei gesti si consuma il dramma di un uomo roso dal desiderio e devastato dalla paura, Melania Giglio conferisce a Lady Macbeth una voce che sembra scaturire dagli inferi e movimenti muscolari, nervosi, sempre inquieti; ottima prova anche quella di Simone Ciampi nel ruolo di Ross che dona umanità e profondità al personaggio e Francesco Biscione nel ruolo di Banquo. Le scene, i costumi e le luci concorrono con grande efficacia a trascinare lo spettatore in un inferno nero e senza speranza, dove neanche la sconfitta del male riesce del tutto a dissipare le nere nubi dell’inquietudine, perché la brama di potere dell’uomo appare sì punita, ma certo non estinta.

15 settembre – 1 ottobre 2017
Silvano Toti Globe Theatre, Roma

MACBETH

di William Shakespeare

con (in ordine alfabetico) : Luigi Bignone, Francesco Biscione, Marco Bonadei, Simone Ciampi, Elio D’alessandro, Martino Duane, Gianluigi Fogacci, Giulia Galiani, Melania Giglio, Massimiliano Giovanetti, Francesco Iaia, Francesca Mària, Matteo Milani, Marta Nuti, Giacinto Palmarini, Silvia Pietta, Mauro Santopietro, Carlo Valli
regia Daniele Salvo
scene Fabiana Di Marco
costumi Daniele Gelsi
musiche Marco Podda
luci Umile Vainieri

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Sull'autore

Marina Saraceno

Diplomata all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" e laureata in Scienze della Comunicazione con una tesi sul teatro tradizionale cinese. In teatro ha lavorato con Luca Ronconi, Mario Scaccia, Jacques Decuvellerie. Ha lavorato per la comunicazione e la promozione culturale, tra gli altri, con il Teatro Nazionale di Roma, L'Associazione Italiana Editori, l'Ente Teatrale Italiano, Rai Trade, l'Unione des Theatres d'Europe, il Teatro Stabile del Veneto, il Progetto Domani per le Olimpiadi di Torino e la Fondazione Comunicazione e Cultura della CEI. Come giornalista ha collaborato con l'agenzia com.unica, il bimestrale Sale della Comunità, il settimanale pagina99