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MORTO STALIN, SE NE FA UN ALTRO (Armando Iannucci)
Il ritorno al cinema della satira politica

MORTO STALIN, SE NE FA UN ALTRO

E’ il 2 marzo 1953, Stalin è in punto di morte. O forse è già morto. Ma la verità stenta a manifestarsi essendo ogni cosa legata al dittatore comunista una “faccenda di Stato”. Il capo del Soviet supremo è circondato dai suoi fidi, o presunti tali, e dai figli: in ballo c’è un’eredità grande quanto la più potente ed estesa nazione europea. Il miglior stratega avrà la vittoria, basta che giochi bene le sue carte..

Ab origine era un fumetto, LA MORTE DI STALIN di Fabien Nury e Thierry Robins (in Italia edito da Mondadori), ed il passo verso il grande schermo non era semplice, necessitando la voce e lo sguardo di un autore dal pedigree satirico, pungente ed implacabile. A raccogliere la sfida è stato l’italo-scozzese Iannucci, noto nei corridoi dello show biz britannico per l’ironia che infonde in ogni sua creazione di stampo squisitamente politico, dalla serie tv The Thick of It fino ai suoi programmi radiofonici e televisivi. Iannucci confeziona una commedia nerissima e tragicomica sui paradossi del potere – e della sua trasmissione – che rievoca i compianti territori dei Monty Python, la cui verve comica è incarnata anche fisicamente per la presenza di Michael Palin, nei panni di un fedelissimo a Stalin di nome Molotov. All’artista inglese si affianca un cast straordinario e perfetto “al caso” a partire da Steve Buscemi nel ruolo del perfido Khrushchev, Jeffrey Tambor, Jason Isaacs, Olga Kurylenko, Andrea Riseborough e Rupert Friend. Stalin diventa nell’opera corale e non poco teatrale il simulacro attorno al quale si specchiano le controfigure di un’umanità degradata, facilmente corruttibile, assetata di potere al di là del bene e del male. La ferocità del dittatore e delle note “spedizioni” dei dissidenti nei gulag diventano la pietra dello scandalo di un corpus di ipocriti personaggi pirandelliani probabilmente pronti a far anche di peggio. Lo spettatore rimane indubbiamente catturato e affascinato dalla comicità pungente e surreale infusa in questo film, certamente fra i più originali e riusciti del periodo.

 

MORTO STALIN, SE NE FA UN ALTRO
Regia: Armando Iannucci
Cast: Steve Buscemi, Michael Palin, Andrea Riseborough
Regno Unito/Fr/USA 2017
Durata: 106′

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Sull'autore

Anna Maria Pasetti

Anna Maria Pasetti Milanese, saggista, film programmer e critica cinematografica, collabora con Il Fatto Quotidiano e altre testate. Laureata in lingue con tesi in Semiotica del cinema all’Università Cattolica ha conseguito un MA in Film Studies al Birkbeck College (University of London). Dal 2013 al 2015 ha selezionato per la Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Si occupa in particolare di “sguardi al femminile” e di cinema & cultura britannici per cui ha fondato l'associazione culturale Red Shoes. . Ha vinto il Premio Claudio G. Fava come Miglior Critico Cinematografico su quotidiani del 2020 nell’ambito del Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica di Alessandria.