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IL PERMESSO – 48 ORE FUORI (Claudio Amendola)
Immaginarsi un futuro in 2 giorni lontano dalle sbarre

48 ORE FUORI

Quattro detenuti ricevono un permesso di 48 ore dal carcere di Civitavecchia. Si tratta di persone profondamente diverse fra loro, accomunate solo dall’amaro destino di un presente privato dalla libertà e dal desiderio di utilizzare questa “licenza” per risolvere questioni rimaste in sospeso. Con il tentativo, per alcuni, di non rientrare affatto in carcere.

Luigi, Donato, Angelo e Rossana. Lontanissimi di provenienza, indole, età e cultura: quattro esistenze costrette ad osservare i rispettivi universi attraverso il filtro di sbarre (meta)fisiche, barriere che permettono loro di filtrare il senso di passato, presente ed eventuali futuri. Già, perché è sulla metabolizzazione di un futuro “al di fuori” che per mesi (se non anni) i quattro detenuti hanno riflettuto “dal di dentro”: chi coltivando la vendetta come Donato, chi pensando al proprio figlio a rischio di criminalità sulle orme paterne come Luigi, chi con la determinazione di fuggire il più lontano possibile dalla duplice prigionia del carcere e di una famiglia ingombrante come Rossana e chi – come il giovane Angelo – immaginandosi un futuro pulito grazie a una novella laurea sudata in cella. Sono loro i punti di vista nonché (s)oggetti di indagine della seconda regia “in lungo” di Claudio Amendola, che qui raccoglie la suggestione ideativa (e la collaborazione in sceneggiatura) di un maestro criminal come Giancarlo De Cataldo. La mano si mostra consapevole, tanto dentro al genre, quanto verso un’originalità ruvida e coraggiosa, limpido tentativo di staccarsi dalla medietà (quando non mediocrità) di certa cine-tendenza del Belpaese. I character emergono rotondi, anche grazie alle ottime performance degli interpreti ben selezionati, fra cui un Argentero duro e muscolare, che esonda vendetta da ogni fibra. Il sentire contemporaneo pulsa di dolore, e ciò aiuta a trattenere nella memoria questo buon film.

 

IL PERMESSO – 48 ORE FUORI
Regia Claudio Amendola
con Claudio Amendola, Luca Argentero
Durata: 91’
Italia 2017

 

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Sull'autore

Anna Maria Pasetti

Anna Maria Pasetti Milanese, saggista, film programmer e critica cinematografica, collabora con Il Fatto Quotidiano e altre testate. Laureata in lingue con tesi in Semiotica del cinema all’Università Cattolica ha conseguito un MA in Film Studies al Birkbeck College (University of London). Dal 2013 al 2015 ha selezionato per la Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Si occupa in particolare di “sguardi al femminile” e di cinema & cultura britannici per cui ha fondato l'associazione culturale Red Shoes. . Ha vinto il Premio Claudio G. Fava come Miglior Critico Cinematografico su quotidiani del 2020 nell’ambito del Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica di Alessandria.