Schede Cinema Filmcronache

QUANDO UN PADRE (Mark Williams)
La malattia come antidoto all'egoismo

Stakanovista, spietato, campione di astuzia. Il cacciatore di teste Dane Jensen è non casualmente chiamato “il cobra”: nel suo lavoro è l’indiscusso numero uno, e mira a ottenere a rimpiazzare il top manager in dirittura di pensione. Marito e padre di tre figli, pensa che provvedere loro dal punto di vista economico, offrendo una vita oltremodo agiata, sia sufficiente ad espletare la funzione paterna, compensando col denare le prolungate assenze in famiglia. La vita però è pronta ad imporgli un duro insegnamento, il figlioletto maggiore Ryan viene colpito da una grave forma di leucemia e Dane si trova a un bivio esistenziale.

Romanzo di formazione per adulti in carriera, specie se tanto egocentrici da sentirsi “più cazzuti di Ironman”, Quando un padre si presenta nella struttura di classico dramma famigliare americano, il cui protagonista diviene gradualmente consapevole che “si raccoglie ciò che si semina”. Lo sfondo di Dane “il cobra” Jensen è una Chicago feroce e disumanizzante, che tuttavia conserva tracce di manodopera passionale nelle magnifiche opere architettoniche disseminate per il centro. Tuttavia queste emergono allo sguardo solo di chi le comprende col cuore, come il piccolo Ryan appassionato di edifici e grattacieli “artistici”. Quando si ammala è suo padre Dane ad imparare da lui un nuovo modo di guardare il mondo, a sviluppare un’inedita Weltanschauung che lo trasforma in un uomo migliore. L’esordiente Williams fa il suo “compitino” edificante senza particolari velleità cinematografiche, e per ottenere un effetto migliore, sceglie da protagonista il sex symbol scozzese Bulter, finalmente lontano da war, thriller o action movie. Il Sogno Americano orientato esclusivamente alla carriera va così in frantumi a favore di quell’altro, quello famigliare, che sempre alla tradizione a stelle&strisce si collega ma che molto spesso è fagocitato da egocentrismi ed egoismi.

 

QUANDO UN PADRE
Regia: Mark Williams
Cast: Gerard Butler, Willem Dafoe
Durata: 109′
USA 2017

Scrivi un commento...

Sull'autore

Anna Maria Pasetti

Anna Maria Pasetti Milanese, saggista, film programmer e critica cinematografica, collabora con Il Fatto Quotidiano e altre testate. Laureata in lingue con tesi in Semiotica del cinema all’Università Cattolica ha conseguito un MA in Film Studies al Birkbeck College (University of London). Dal 2013 al 2015 ha selezionato per la Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Si occupa in particolare di “sguardi al femminile” e di cinema & cultura britannici per cui ha fondato l'associazione culturale Red Shoes. . Ha vinto il Premio Claudio G. Fava come Miglior Critico Cinematografico su quotidiani del 2020 nell’ambito del Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica di Alessandria.