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SICILIAN GHOST STORY (Fabio Grassadonia e Antonio Piazza)

SICILIAN GHOST STORY

Dopo aver passato la giornata con Luna, una sua compagna di classe inamorata di lui, il tredicenne Giuseppe viene rapito da un gruppo di uomini che lo segregano in una casa semiabbandonata. Luna però non si rassegna alla misteriosa sparizione e inizia a cercarlo seguendo il proprio intuito e dando spazio alla propria dimensione onirica. Ha così il coraggio di ribellarsi al muro d’omertà che la circonda e, pur di ritrovarlo, discende nel mondo oscuro che lo ha inghiottito e che ha in un lago una misteriosa via d’accesso.

Presentato come film d’apertura della “Semaine de la critique”, la sezione parallela del Festival di Cannes che i due registi siciliani vinsero nel 2013 con il loro lungometraggio d’esordio (Salvo), e ispirato alla tragica vicenda di cui fu tristemente protagonista Giuseppe Di Matteo, il quindicenne rapito e ucciso da Giovanni Brusca dopo due anni di forzata prigionia, l’opera seconda di Grassadonia&Piazza è un lavoro decisamente atipico nel panorama italiano. Un’opera visionaria e contraddittoria che susciterà reazioni assai diverse a seconda della prospettiva utilizzata per giudicarlo.

A dispetto della matrice realistica cui s’ispira infatti, Sicilian Ghost story è una vera e propria fiaba nera in cui la dimensione fantastica non solo prevale, ma è anzi la chiave privilegiata per esplorare un testo capace di declinare sguardo politico e densità atmosferica nel linguaggio audiovisivo. Un lavoro antinaturalistico (legittimato e impreziosito dal pregevole percorso sonoro) che sembra guardare più ai fratelli Grimm (autori esplicitamente chiamati in causa dai due registi) che non al (Neo)realismo con cui si è soliti veder trattare queste storie, più alla Sicilia di Sciascia («La Sicilia è tutta una fantastica dimensione in cui non ci si può star dentro senza fantasia») che non a quella di Verga. Un’opera più per adulti che per ragazzi e dagli esiti diseguali, ma che tenta coraggiosamente una strada inconsueta per il nostro cinema e in cui emergono con forza l’eccellente fotografia di Luca Bigazzi, la suggestiva scenografia di Marco Dentici e l’anticonvenzionale montaggio di Cristiano Travaglioli.

 

SICILIAN GHOST STORY
Regia: Fabio Grassadonia & Antonio Piazza
Con: Julia Jedlikowska (Luna), Gaetano Fernandez (Giuseppe), Vincenzo Amato (il padre di Giuseppe), Corinne Musallari (Veronica)
Italia/Francia/Svizzera 2017
Durata: 122’

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Sull'autore

Francesco Crispino

Francesco Crispino è docente di cinema, film-maker e scrittore. Tra le sue opere i documentari Linee d'ombra (2007) e Quadri espansi (2013), il saggio Alle origini di Gomorra (2010) e il romanzo La peggio gioventù (2016).