Finalità istituzionale
Nel corso degli anni, l’ACEC ha ampliato le proprie finalità e il proprio campo d’azione, anche e soprattutto per soddisfare le nuove esigenze sorte in seno alla Chiesa italiana.
Oggi l’Associazione non si limita a rappresentare gli interessi morali e materiali degli esercenti delle sale associate nei confronti delle Amministrazioni dello Stato, di Enti pubblici e privati e degli organismi sindacali, e ad assicurare ai soci servizi di consulenza ed assistenza legale, amministrativa e fiscale. La visione unitaria degli strumenti di comunicazione sociale, suggerita dal Concilio Vaticano II e dalle riflessioni culturali e pastorali successive, ha indotto l’ACEC ad allargare la sua area di interesse al di là del cinema, a introdurre il concetto di “sala della comunità” come luogo e spazio di incontro, di testimonianza, di dialogo, di confronto.
Come recita l’art.2 del nuovo Statuto dell’ACEC, approvato dall’Assemblea nazionale straordinaria del 16 aprile 1998, “L’ACEC, che opera nell’ambito della comunicazione sociale, e del cinema in particolare, con finalità pastorale e culturale, soprattutto in funzione della “sala della comunità” considerata struttura multimediale e polivalente, si propone di:
a) promuovere la realizzazione della “sala della comunità”;
b) favorire la gestione comunitaria della sala;
c) operare in piena osservanza con gli indirizzi pastorali dell’Episcopato italiano e orientare le proprie iniziative in modo da contribuire validamente alla realizzazione dei piani pastorali predisposti dalla Chiesa italiana;
d) realizzare un costante collegamento con la Conferenza Episcopale Italiana, particolarmente con l’Ufficio Nazionale della CEI per le comunicazioni sociali, ed una funzione di collaborazione con gli organismi ecclesiali che, a vario titolo, operano nel campo della pastorale.
La trasformazione e il ruolo dell’ACEC nella Chiesa e nella società italiana hanno trovato autorevole legittimazione con due Note pastorali della CEI (“Finalità e organizzazione delle sale cinematografiche dipendenti dall’autorità ecclesiastica” – gennaio 1982; “Sala della comunità – un servizio pastorale e culturale” – marzo 1999) e con il discorso di Giovanni Paolo II al IV Congresso nazionale (24 maggio 1984). Altro momento di grande rilevanza giuridico-politica è stato il riconoscimento formale della “sala della comunità” nell’ambito della nuova legge per il cinema del 1° marzo 1994, n. 153.