Nei primi anni del ‘700 nel secolo scorso, l’ospedale della Pietà non è solo il maggior orfanotrofio femminile di Venezia, ma è anche un luogo di eccellenza musicale dove le ragazze più talentuose vengono iniziate all’arte delle note divenendo concertiste. Luoghi e tempi, tuttavia, imponevano che le giovani rimanessero occultate alla vista, suonando dietro grate e uscendo solo indossando una maschera. È con l’arrivo del giovane Antonio Vivaldi, il nuovo maestro di musica, e in particolare di violino, che una nuova energia invade un contesto ancora discriminatorio e oscurantista. Esordio cinematografico del celebrato regista d’opera Damiano Michieletto, Primavera è adattato da Ludovica Rampoldi dal romanzo premio Strega di Tiziano Scarpa, Stabat Mater e inquadra, con sontuose espressività scenografica e interpretativa, un universo della Storia culturale osservato dall’interno. Il racconto, di fatto, si concentra sull’incontro fra due anime – quella dell’orfana ventenne Cecilia alla ricerca delle proprie radici e quella del solitario e inquieto Antonio. La musica come forza generatrice e sovvertitrice dell’esistenza e la città di Venezia al centro del mondo d’arte e di vizi d’allora, sono i temi dichiaratamente irrinunciabili per lo sguardo di Michieletto, capace di trasformarli in pura sostanza filmica facendo immaginare e sperare che sia solo l’inizio di un nuovo e valido interprete nel nostro panorama cinematografico. Non per ultimo da sottolineare l’intensità dei due performer principali, da una parte Tecla Insolia che si conferma tra le più vibranti e versatili attrici della nuova generazione e dall’altra Michele Riondino, sensibile e appassionato nei panni del geniale e rivoluzionario compositore veneziano.
Sceneggiatura: Ludovica Rampoldi
Regia: Damiano Michieletto
Cast: Tecla Insolia, Michele Riondino, Fabrizia Sacchi, Stefano Accorsi, Valentina Bellé
Durata:
Italia 2025
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