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IO SONO TEMPESTA
Il ricco tra i poveri

IO SONO TEMPESTA

Numa Tempesta è un finanziere con pochi scrupoli che gestisce un grosso fondo e abita in solitudine l’hotel di cui è proprietario. Quando viene condannato per un’antica evasione fiscale, è costretto a scontare un anno di pena nei servizi sociali in un centro di accoglienza. Qui conosce tante persone disperate, tra cui Bruno, un giovane padre che vive nel centro con il figlio a causa di un tracollo economico. Tra di loro nasce un rapporto di amicizia che li porta ad avere una reciproca occasione di rinascita.

Ambientato ancora una volta a Roma, sfondo privilegiato della filmografia del regista, l’undicesimo lungometraggio di finzione di Daniele Luchetti è segnato da alcune novità e importanti ritorni. Tra le prime c’è l’inizio della collaborazione con Marco Giallini (in un ruolo finalmente “cucito addosso”) e con Eleonora Danco (attrice ingiustamente poco utilizzata dal cinema nostrano). Tra i secondi invece quello al cinema dopo l’anodina parentesi televisiva del 2016 (la mini-serie in 4 episodi di Chiamatemi Francesco), a un genere assai frequentato (la commedia, qui nella declinazione “ricchi e poveri”, oggi molto in voga), ai temi dell’attualità, assenti dai tempi de La nostra vita (2010), nonché alla collaborazione con Elio Germano, che proprio con il regista romano ha espresso due delle più importanti interpretazioni della sua giovane ma già importante carriera (Mio fratello è figlio unico, 2007, e appunto il film del 2010).

Al di là di tali rilievi però, Io sono Tempesta appare come uno dei tanti film italiani in cui sono evidenti le buone intenzioni, poi però non legittimate dagli esiti, e che nel caso di Luchetti non riescono a raggiungere i livelli dei migliori titoli della sua filmografia. Complice un soggetto non particolarmente originale e una scrittura che, seppur ben intenzionata a dar rilievo a ogni personaggio, principale o secondario, non riesce tuttavia a trovare quella tridimensionalità di cui sono connotati i migliori characters dell’opera del regista romano. Un vero peccato, perché il lavoro con gli attori è, come sempre d’altronde, di grande qualità, così come il giudizio è positivo sia per la fotografia di Luca Bigazzi, bravo a definire una Roma gelida e invernale assai rara da vedere sul grande schermo, sia per la scenografia mai banale di Paola Comencini che per il casting ben assortito.

IO SONO TEMPESTA
Regia Daniele Luchetti
Con Marco Giallini (Numa Tempesta), Elio Germano (Bruno), Eleonora Danco (Angela)
Italia, 2018
Durata 97’

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Sull'autore

Francesco Crispino

Francesco Crispino è docente di cinema, film-maker e scrittore. Tra le sue opere i documentari Linee d'ombra (2007) e Quadri espansi (2013), il saggio Alle origini di Gomorra (2010) e il romanzo La peggio gioventù (2016).