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Come vedere Mary e lo spirito di mezzanotte in famiglia
Scheda per genitori che vogliono accompagnare i figli alla visione

Mary e lo spirito di mezzanotte

Raccontare la morte con la sfacciata tenerezza dell’animazione di Enzo d’Alò. Una riflessione per gli adulti accompagnatori.

Mary e lo spirito di mezzanotte torna in 40 sale ACEC il 27 aprile. Scoprile qui!

Scheda a cura di Arianna Prevedello – Referente culturale e pastorale ACEC nazionale.

Di recente una docente mi ha chiesto come poteva introdurre il tema della morte in una delle sue classi dove all’improvviso era mancato il papà di un’alunna. Nello stesso incontro una signora mi ha raccontato, invece, che una ragazza adolescente che le abita accanto si sente le gambe paralizzate, anche a scuola, al pensiero della morte della nonna e anche di una sua vicina di casa attualmente all’ospedale. Siamo preparati a tutto, per citare sempre la prima docente, ma non sappiamo cosa fare di fronte a questi accadimenti, non sappiamo come parlarne nemmeno a scuola.

Cosa possiamo fare se non passarci in mezzo come Mary? Ci spetta, come un dovere di questo mondo, di attraversare la consistenza dei fantasmi che portano in dote i passaggi delle nostre esistenze: dalla vita alla morte e di nuovo alla vita. Come succede a Mary c’è da soffrire per l’assenza, c’è da spaventarsi della solitudine, c’è da mettere sotto sopra la camera dalla rabbia (una fase strategica dell’elaborazione del lutto), ma c’è anche la scoperta della grandezza spirituale dell’esperienza affettiva e dello stringersi sincero e appassionato con chi rimane nel ricordo di chi non potremo più abbracciare.

Mary e lo spirito di mezzanotte

La nonna Emer e la sua nipotina Mary, la mamma della nonna (Tansey) e la mamma di Mary (Scarlett): sono tanti e variopinti i personaggi femminili, presi in prestito dall’omonimo libro dello scrittore e sceneggiatore irlandese Roddy Doyle, che mettono in scena il susseguirsi delle generazioni, delle origini e delle eredità. È una pluralità di donne che ricorda il dipanarsi della vita che emerge anche dall’intramontabile albo illustrato Un giorno, dove la perdita viene anticipata da tante piccole morti che sono sia delle scoperte commoventi, sia delle prove tutt’altro che scontate del lasciar andare che ci aspetterà tante volte nella vita. «Un giorno andrai per la tua strada – si legge in una delle sue pagine – e ti seguirò con lo sguardo fino a non vederti più». È la competenza ineludibile di ogni padre e madre, di ogni nonno e nonna, di ogni insegnante e educatore.

Come Mary e lo spirito di mezzanotte racconta la morte

Non possiamo sottrarci dal lasciar andare alla vita le persone che mettiamo al mondo o che ci vengono affidate o dal lasciar andare all’eternità chi ci ha messo al mondo in tanti modi, non solo biologici. Come capita a Mary, seppur triste, che accetta e impara a lasciar andare la sua amica verso una nuova patria. Non prima di essersi arrabbiata, di aver sentito che sapore ha il piatto della frustrazione. C’è da piangere a passarci in queste separazioni e qualche bambino (o forse anche qualche adulto?) potrebbe averne bisogno anche alla fine dell’opera preziosa e coraggiosa dell’artista Enzo d’Alò. E che male ci sarebbe? Si cresce anche soffrendo, guardando in faccia di cosa è fatto quel “grido” che sentiamo dentro ad ogni età quando siamo di fronte alla perdita che non è ancora l’elaborazione del lutto.

Mary e lo spirito di mezzanotte

Eppure Mary è fortunata, e lo siamo anche noi che assistiamo a questo spettacolo, perché con sua nonna ha vissuto esperienze coinvolgenti e tangibili. Letteralmente insieme hanno esperito la manualità che ha dato vita, di volta in volta, a nuovi piatti che rimarranno come sostegno al sogno alla base di ogni crescita e vocazione, ma anche come una nostalgia generativa di chi ci ha preceduto e aiutato a credere in noi stessi e nella vita che ci è stata affidata. Tornare sulla manualità di una relazione è una delle migliori vie, così ci raccontano gli esperti e in particolare per i più piccoli, per addentrarci nel “lavoro” del lutto che lascerà andare i nostri cari. A Mary rimane anche un ricettario (e non digitale) della nonna Emer. E tu cos’hai per toccare l’assenza?

*Un giorno di Alison McGhee (Autore) e Peter H. Reynolds (Illustratore). Edizioni Ape Junior, 2008

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Sull'autore

Arianna Prevedello

Scrittrice e consulente, opera come animatore culturale per Sale della Comunità circoli e associazioni in ambito educativo e pastorale. Esperta di comunicazione e formazione, ha lavorato per molti anni ai progetti di pastorale della comunicazione della diocesi di Padova e come programmista al Servizio Assistenza Sale. È stata vicepresidente Acec (Associazione Cattolica Esercenti Cinema) di cui è attualmente responsabile per l’area pastorale.

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