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BLACK BAG – DOPPIO GIOCO (Steven Soderbergh)
Spionaggio domestico

 

George e Kathryn si amano devotamente, ma non possono reciprocamente confidarsi come accade in ogni coppia. Il motivo è semplice: sono due alti esponenti del cyber-spionaggio britannico. Omettere, mentire, nascondere e scoprire inganni e tradimenti è il loro mestiere. Quando qualcosa è top secret entra nella loro intima “borsa nera”, ovvero una codificata Black Bag, che Steven Soderbergh fa corrispondere al titolo del suo nuovo lungometraggio, il terzo per lui sceneggiato da David Koepp. Ambientato nella Londra delle spie, ma con toni e atmosfere algide, rarefatte e high tech assai lontane da quelle di James Bond, lo spy movie coniugale è interpretato da un consesso di star tra cui spiccano i protagonisti Michael Fassbender e Cate Blanchett. Sfidandosi a colpi di bravura, il primo è chiamato a spiare la seconda che, a discapito dalle apparenze, potrebbe essere complice di un cyber-sabotaggio contro la nazione. Un grande dilemma per George che deve scegliere fra amore e patria. Diretto, fotografato e montato con la consueta maestria dal talento del cineasta americano, Black Bag come la saga di Ocean’s appartiene dichiaratamente al segmento di filmografia soderberghiana dedicato al puro intrattenimento ma, rispetto ai classici racconti di spionaggio, intesse la narrazione di elementi paranoici e ossessivi incarnati soprattutto dai due personaggi principali, il cui rapporto privato e professionale si presenta come tutt’altro che convenzionale. Ogni scena è una rivelazione accattivante, sapientemente costruita e proposta a i limiti del genere che, come spesso accade, Steven Soderbergh ricodifica e rimodella con personalità.

Regia: Steven Soderbergh

Cast: Michael Fassbender, Cate Blanchett, Pierce Brosnan, Tom Burke, Marisa Abela

Durata: 93′

USA 2024

 

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Sull'autore

Anna Maria Pasetti

Anna Maria Pasetti Milanese, saggista, film programmer e critica cinematografica, collabora con Il Fatto Quotidiano e altre testate. Laureata in lingue con tesi in Semiotica del cinema all’Università Cattolica ha conseguito un MA in Film Studies al Birkbeck College (University of London). Dal 2013 al 2015 ha selezionato per la Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Si occupa in particolare di “sguardi al femminile” e di cinema & cultura britannici per cui ha fondato l'associazione culturale Red Shoes. . Ha vinto il Premio Claudio G. Fava come Miglior Critico Cinematografico su quotidiani del 2020 nell’ambito del Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica di Alessandria.

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