Questo articolo fa parte di una scheda a corredo del webinar per soli esercenti sui film di Venezia 82 a cura di Arianna Prevedello e Gabriele Lingiardi. Potete trovare l’articolo in aggiornamento con tutti i film qui.
SINOSSI UFFICIALE
Eleonora Duse ha una leggendaria carriera alle spalle che sembra ormai conclusa, ma, nei tempi feroci tra la Grande Guerra e l’ascesa del fascismo, la Divina sente un richiamo più forte di ogni rassegnazione e torna lì dove la sua vita è iniziata: sul palcoscenico. Non è solo il desiderio di recitare a muoverla, ma un’urgenza profonda: la necessità di riaffermare se stessa in un mondo che cambia inesorabilmente e che minaccia di toglierle tutto, persino l’indipendenza che ha conquistato con il lavoro di tutta una vita. Inaspettati rovesci finanziari la mettono di fronte a una scelta e così, ancora una volta, Eleonora sceglie il teatro come unico spazio di verità e di resistenza. Con la sua arte come unica arma, sfida il tempo e il disincanto, trasformando ogni parola e ogni gesto in un atto rivoluzionario. Ma il prezzo della bellezza contro la brutalità del potere e della Storia è alto: gli affetti sembrano dissolversi e la sua salute si aggrava. Eppure, Eleonora affronterà l’ultimo viaggio dimostrando che si può rinunciare alla vita stessa, ma mai alla propria natura.
POETICA
Pietro Marcello è uno degli autori più eleganti al contempo penetranti della nostra cinematografia contemporanea. Eppure il materiale era tanto: da dove partire, un problema grande come la biografia di questa artista. Intanto scegliendo l’attrice giusta, un’antidiva come Valeria Bruni Tedeschi che non poteva fare di di più di quello che ha fatto e per questo avrebbe meritato, insindacabilmente, anche la Coppa Volpi come Miglior Attrice per le infinite sfumature che ha saputo abitare con il suo corpo, con il suo volto, con la sua voce anelando il dolore dell’arte. Se di Eleonora Marcello sceglie gli ultimi anni prima della partenza verso gli Stati Uniti, dove morirà nel 1924 a Pittsburg, di Valeria il regista-sceneggiatore non sceglie la rincorsa ad una somiglianza in qualche modo anche fisica, quanto piuttosto la sfida di portare più possibile l’attrice a perdersi nello spirito dell’artista.
LA COSA PIÙ BELLA
Bruni Tedeschi, Noemi Merlant, Fanni Wrochna, Fausto Russo Alesi, Mimmo Borrelli, Vincenzo Nemolato e tutto il resto del cast che ha saputo rendere onore con la propria competenza attoriale, oltre che alla complessità della figura della Divina, anche all’universo del teatro e delle sue dinamiche.
CONNESSIONI
Si discute tanto, con una produzione fluviale di articoli in tal senso, del ruolo degli artisti durante i tempi bui, durante le guerre (anche le guerre altrui come oggi), su quale postura debbano tenere, su cosa sia moralmente accettabile da parte loro. Ecco, anche in altre epoche si sono interrogati: la Duse di Marcello, quindi, può essere un pertugio per capire e interpellare l’oggi.
ALERT
Non è un film piacione. No perditempo… zero “coolness”, in compenso molta storia del teatro.
