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JANE AUSTEN HA STRAVOLTO LA MIA VITA (Laura Piani)
Una prevedibile commedia romantica

Agathe è una ragazza goffa, sola e fuori dal tempo che vive a Parigi con la sorella e il nipote e lavora nella storica libreria Shakespeare & Co. Grande ammiratrice di Jane Austen, sogna l’amore in modo simile ai personaggi dei romanzi della celebre autrice inglese e la sua massima aspirazione è proprio quella di diventare, a sua volta, scrittrice. Invitata a sua insaputa, grazie al collega e suo migliore amico Félix, alla prestigiosa Jane Austen Residency, nel Regno Unito, per terminare il libro che finora non è riuscita a completare, si ritrova circondata da un gruppo di eccentrici fans di Jane Austen e da Oliver, docente di letteratura inglese, affascinante ma snob, figlio dei gestori della residenza. Divisa nei suoi pensieri tra Félix e Oliver, Agathe non riesce a scrivere una sola riga di testo…

Jane Austen ha stravolto la mia vita, opera prima di Laura Piani, nasce innanzitutto dall’esperienza diretta della regista, libraia, durante i suoi studi cinematografici parigini, proprio da Shakespeare & Company, “santuario anglosassone nel cuore del Quartiere latino”. Sceneggiatrice di cinema e televisione per oltre dieci anni, Piani confeziona con il suo film d’esordio un lavoro che si insinua con arguzia e sensibility nei territori letterari della Austen, fabbricando una commedia romantica dalle evidenti affiliazioni (Roger Michell soprattutto), ma meno affilata e coesa delle stesse sorgenti a cui si ispira. Il corredo letterario di Jane Austen, àncora alla quale agganciare saldamente il plot, per poi rilanciarlo, appare qui ben introdotto nelle sfumature caratteriali della protagonista e nel suo chimerico milieu amoroso, ma, nello sviluppo delle vicende, il film paga lo scotto di una placida aderenza alle coordinate del genere e, dunque, di una sostanziale carenza di originalità.

In questo senso, partendo dagli stessi presupposti tematici di derivazione austeniana, ossia lo spaesamento affettivo e l’inadeguatezza esistenziale, Alla ricerca di Jane, diretto nel 2013 da Jerusha Hess, analogo trattato in forma di comedy ambientato in una cornice ancora più marcata del mondo della Austen (un resort a tema con figuranti in costume), pur nei suoi risvolti farseschi cercava un’altra strada, più rischiosa ma maggiormente intrisa del senso di fallimento. Qui, al contrario, tutto è levigato e preparato con meticolosità, tutto pare scandito da un metronomo inappuntabile ma prevedibile (il confronto tra Agathe e le altre scrittrici ospiti della residenza, la sua crisi ispirativa, le focaccine dolci all’ora del tè, l’anziano ‘padrone di casa’ che gira senza mutande per il giardino, lo scontro-incontro con Oliver…): le buffonerie, le gag stralunate e gli innamoramenti sono riverberati con millimetrica precisione, prelevati, almeno nelle intenzioni, dalle fantasie romanzesche dell’autrice di Ragione e sentimento, Persuasione, Orgoglio e pregiudizio e scodellati con risvolti simpatici ma innocui. Controbilanciati, peraltro, dagli attacchi di panico di Agathe e dal substrato di un passato drammatico che condiziona il suo incerto presente, escamotages che assolvono disciplinatamente il proprio compito, mentre la ‘febbre’ della scrittura della protagonista, al contrario, quella sì davvero necessaria, latita invece a più riprese. Così, di Jane Austen ha stravolto la mia vita, sui titoli di coda resta addosso più il profumo delle suggestive trame ottocentesche che il loro effettivo sapore.

Regia: Laura Piani

Interpreti: Camille Rutherford, Pablo Pauly, Charlie Anson, Annabelle Lengronne

Nazionalità: Francia, 2025

Durata:94’

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Sull'autore

Paolo Perrone

Giornalista professionista, critico cinematografico, curatore di rassegne e consulente alla programmazione, è direttore responsabile della rivista Filmcronache e autore di numerosi saggi sul cinema. Per Le Mani ha scritto Quando il cinema dà i numeri. Dal mathematics movie all'ossessione numerologica.

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