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LA GITA SCOLASTICA (Una Gunjak)
Obbligo e verità

A Sarajevo un’adolescente in cerca di approvazione confessa di avere fatto sesso per la prima volta giocando a “obbligo o verità” con i compagni delle medie. Intrappolata nella sua stessa bugia, si inventa una gravidanza e diviene il centro di una controversia che cresce a dismisura fino ad andare fuori controllo.

Presentato nella sezione “Cineasti del presente” al Festival di Locarno 2024, Ekskurzija (La gita scolastica) è il lungometraggio d’esordio della bosniaca Una Gunjak che, oltre a ribadirne l’attenzione e la sensibilità verso tematiche che investono bambini e adolescenti, sembra confermarne anche le qualità di narratrice già intraviste nella precedente produzione di cortometraggi — The Chicken (2014, miglior cortometraggio agli European Film Award) e Salamat (2017, presentato alla “Quinzaine des cinéastes” di Cannes nel 2017). 

La vicenda ha come protagonista la quindicenne Iman, che è punto di vista e motore drammaturgico della narrazione, benché la sua scaturigine provenga da un evento avvenuto nel 2014 nella città di Banjaluka che ha segnato profondamente l’opinione pubblica bosniaca. Un accadimento del quale sono state protagoniste sette bambine tredicenni, tornate tutte incinta dopo aver partecipato a una gita scolastica, e che è stato al centro di un acceso dibattito, oltre che di una cospicua quanto convulsa esposizione mediatica nonché già spunto di riflessioni in chiave espressiva (come testimonia il testo teatrale Come tutte le ragazze libere. Un tentativo di libertà in una piccola città di Tanja Šljivar). Un evento dal profondo carattere simbolico che, facendo virare il discorso sulla sessualizzazione della donna nella società (bosniaca) contemporanea, ha fatto deflagrare il conflitto politico, religioso, culturale esistente tra le due anime del paese balcanico (diviso tra Repubblica Serba della Bosnia e quello della Federazione di Bosnia ed Erzegovina) nel quale si riflette quello, assai più esteso, tra Tradizione e Modernità.

Proprio come le sette bambine di Banjaluka, anche in Ekskurzija la protagonista Iman diventa infatti oggetto di scandalo, messa gradualmente ai margini della società solo per aver ingenuamente e impulsivamente confessato alle proprie compagne di aver avuto un rapporto sessuale con un ragazzo. Aspetto che per Gunjak diventa l’occasione per riflettere sull’identità stessa della società bosniaca (e per estensione su tutte la società capitaliste), sulla sua scissione post-transizione. Tanto che quello della giovane protagonista nelle sue mani assurge a corpo emblematico, nel quale la transizione identitaria tipica della sua età ne riflette una ben più estesa che riguarda l’intero contesto da cui è abitata, un corpo intrappolato tra le pulsioni del desiderio, le necessità dell’accettazione sociale e le resistenze culturali di un pensiero in cui prevalgono ancora dogmatismo e conservatorismo. Un’operazione di alto valore culturale e antropologico che la regista di Sarajevo gestisce egregiamente dal punto di vista espressivo, adottando uno stile realistico e servendosi di un script efficace, capace di far emergere le contraddizioni, le ambiguità, le zone d’ombra della situazione. Ma soprattutto trovando in Asja Zara Lagumdžija una splendida protagonista, capace di restituire tutta l’incertezza, gli imbarazzi e il disorientamento del proprio personaggio con un’ammirabile quanto rara freschezza e aderenza.

Titolo originale: Ekskurzija

Regia: Una Gunjak

Con Asja Zara Lagumdžija (Iman), Nađa Spaho, Maja Izetbegović, Mediha Musliović, Izudin Bajrović

Bosnia-Erzegovina, Croazia, Serbia, Francia, Norvegia, Qatar

Durata: 93’

 

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Sull'autore

Francesco Crispino

Francesco Crispino è docente di cinema, film-maker e scrittore. Tra le sue opere i documentari Linee d'ombra (2007) e Quadri espansi (2013), il saggio Alle origini di Gomorra (2010) e il romanzo La peggio gioventù (2016).