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SCARLET – La recensione del film di Mamoru Hosoda
Gli anime esplodono al cinema

Scarlet

Dante e il suo Inferno sono un archetipo comune a molte culture, una di quelle opere letterarie che, se pure non conosciuta nei dettagli, ha dei rimandi immaginativi diffusi. La prima cantica è quella che, più delle altre due, ha prodotto un immaginario universale. Alla mostra del Cinema di Venezia 2025 si sono respirate atmosfere dantesche in diversi film. Il primo, fuori concorso, è il colossale, ma farraginoso, In the Hand of Dante di Julian Schnabel, a metà tra ricostruzione storico-letteraria e thriller mafioso pieno di stereotipi, con al centro il mistero dell’assenza di documenti manoscritti dal poeta e protagonista Oscar Isaac e un cast stellare. In Orizzonti, il regista persiano Alì Asgari ha presentato Komedie elahi (Divina Commedia), per narrare le gore in cui gli autori iraniani si trovano per affrontare i gironi infernali della censura nazionale.

Infine, Mamoru Hosoda ha presentato, fuori concorso, Hateshinaki Scarlet (letteralmente “Scarlet senza limiti”), anime dello Studio Chizu. La letteratura occidentale è una delle fonti di ispirazione per il fumetto e l’animazione giapponese, basti ricordare il manga di Gō Nagai La Divina Commedia (Dante Shinkyoku) edito a partire dal 1994. Il film Scarlet ha come riferimento letterario di cornice Amleto (The Tragedy of Hamlet, Prince of Denmark di William Shakespeare), rivisitato in chiave “eroina femminile”, seppure lo sfondo in cui si muove la protagonista sia evidentemente dantesco.

Scarlet è un anti-revenge movie. La protagonista è una principessa medievale, esperta spadaccina, che desidera vendicare la morte del padre re Amlet. Si ritrova sconfitta e ferita a morte dallo zio Claudius, l’usurpatore. La sua anima precipita in un limbo senza tempo, in cui si confondono entità prossime al trapasso di ogni epoca e cultura. In questo spazio irreale, un non-luogo da giudizio finale, incontra un giovane idealista dei nostri giorni, Hijiri, un soccorritore medico che non solo la aiuta a guarire, ma le mostra anche la possibilità di un futuro libero da rabbia e desiderio di vendetta.

Quando si trova nuovamente di fronte all’odiato zio, Scarlet deve cambiare punto di vista e spezzare il ciclo del male e della vendetta. Scarlet lavora su tre assi tematici: l’ossessione per la vendetta e la sua futilità; la coesistenza di vita e morte; la dimensione del purgatorio, dove passato e futuro si intrecciano e la temporalità si sospende per permettere la correzione morale dei propri sbagli. Il regista Mamoru Hosoda dice al riguardo: “Mentre assistiamo a conflitti strazianti in tutto il mondo, credo che trovare l’amore e scegliere di vivere insieme, uniti, sia ciò che ci porterà verso una vita migliore.”

Anche la rappresentazione della via d’uscita da questo stato di attesa delle anime assume la forma di una montagna da scalare, come nel Purgatorio di Dante e l’apparizione celeste della fine ha il sapore visivo dei cieli del Paradiso.

Tecnicamente è un film di animazione molto ricco, con scene d’azione e lotta ben costruite ma con qualche debolezza narrativa. La fotografia lavora su vari piani di profondità, alternando campi larghi visionari e affollati a dettagli ravvicinati dei corpi. La musica di Taisei Iwasaki sostiene il respiro epico della pellicola, con momenti da musical sopra le righe e, forse, non del tutto centrati. Non si tratta del lavoro più riuscito del regista, che in alcuni passaggi appare lento. Negli ultimi anni Hosoda si è affermato come uno degli autori più influenti e innovativi nel contesto dell’animazione giapponese, mescolando nei suoi film fantastico e realismo, ponendo giovani protagonisti alle prese con mondi paralleli e dinamiche di crescita interiore. Distribuito da Sony Pictures, Scarlet è in uscita nel 2026.

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Sull'autore

Simone Agnetti

Simone E. Agnetti, Brescia 1979, è Laureato con una tesi sul Cinema di Famiglia all’Università Cattolica di Brescia, è animatore culturale e organizzatore di eventi, collabora con ANCCI e ACEC, promuove iniziative artistiche, storiche, culturali e cinematografiche.

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