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UN FILM FATTO PER BENE (Franco Maresco)
Il cinema libero di Franco Maresco

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Un film andato a rotoli, un mockumentary per raccontarne il caotico andamento attraverso l’affannosa ricerca del regista, ormai scomparso da Palermo, da parte dell’amico-compagno Umberto Cantone alle prese con una serie di improbabili personaggi che lo hanno frequentato nell’ultimo periodo, la figura di Carmelo Bene come spunto e come nume tutelare: sono queste le linee narrative che s’intrecciano nel nuovo lavoro di Franco Maresco. Come già in quelli precedenti, anche qui la narrazione è magmatica e disorganizzata, filtrata attraverso la lente del grottesco, cifra espressiva che caratterizza l’intero cinema delll’autore siciliano, ma come sempre in grado di vibrare grazie alla sua affabulazione, caotica quanto geniale. E che si avvale di alcuni dei suoi personaggi storici (come alcuni dei protagonisti di Cinico TV, il berlusconiano Ciccio Mira o il critico cinematografico Francesco Puma) e nella quale sono catapultati anche gli stessi produttori del film (Andrea Occhipinti e Marco Alessi) e con la quale Maresco costruisce un’opera di chiara matrice metacinematografica, ma impreziosita dal continuo gioco di specchi riflettenti e deformanti tra Realtà e Finzione, Documentale e Testimoniale, materiali d’archivio e materiale originale. Un film fatto per Bene è un’opera imperfetta ed esilarante, capace di divertire e di farsi satirico arabesco di un mondo decadente e degradato, l’ennesima testimonianza di un autore fuori da ogni schema e lontano da ogni convenzione, tra i pochissimi rimasti a perseguire un cinema libero, e per questo dotato di quella calviniana leggerezza, sempre più difficile da trovare.  

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Sull'autore

Francesco Crispino

Francesco Crispino è docente di cinema, film-maker e scrittore. Tra le sue opere i documentari Linee d'ombra (2007) e Quadri espansi (2013), il saggio Alle origini di Gomorra (2010) e il romanzo La peggio gioventù (2016).

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