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DREAMS (Dag Johan Haugerud)
Frammenti di un diario amoroso

Il primo amore non si scorda mai. Ma dovesse anche parzialmente accadere, ecco pronto un diario su cui appuntare frammenti di emozioni tanto inedite quanto dirompenti. Così, infatti, agisce Johanne, 17 anni e una sensibilità fuori dal comune, quando s’innamora istantaneamente di un’insegnante. Un sentimento incontenibile, travolgente, caotico, dolorosissimo e magnifico insieme che solo l’adolescenza permette di sperimentare. Tra realtà, fantasia, parecchi sogni a occhi aperti e fitti dialoghi al femminile si articola il racconto di Dreams, terzo capitolo della trilogia Sex-Love-Dreams scritta e diretta dal talento di Dag Johan Haugerud. Trionfatore alla 75ma Berlinale, Dreams è un romanzo di formazione sentimentale a sfondo trans-generazionale inquadrato, come l’intera trilogia, fra le strade di Oslo. Il viaggio narrativo parte dalla mente di Johanne (l’ottima semi esordiente Ella Øverbye), cui è assegnato il monologo interiore ovvero la “lettura” del diario in fieri, e prosegue, cambiando nettamente il registro espressivo, sul “dibattito” fra le sue mamma e nonna rispetto all’opportunità che lo scritto venga pubblicato. Le tre donne costituiscono dunque un quadretto femmminile che interseca diversi sguardi, visioni di mondo, modi di interpretare l’amore, il sesso, la libertà e l’emancipazione messo in scena con tenerezza, ironia, poesia.  Ed è positivo il dato che Dreams non si conceda mai ai luoghi comuni, ma li osservi a misura di empatia verso i suoi personaggi, dimostrando che da una trama ancestrale quanto l’umanità possono emergere pensieri e forme nuove di cinema. L’esplorazione condotta dal regista sembra infatti codificare – finalmente – qualcosa di realmente innovativo nel panorama contemporaneo: la sapienza di restituire autenticità alle parole dei suoi dialoghi e la capacità di cambiare registri e stili narrativi senza mai smarrire una fluidità che non compromette la complessità.

DREAMS

Sceneggiatura e regia: Dag Johan Haugerud

Cast: Ella Øverbye, Selome Emnetu, Ane Dahl Torp, Anne Marit Jacobsen

Durata: 110′

Norvegia 2024

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Sull'autore

Anna Maria Pasetti

Anna Maria Pasetti Milanese, saggista, film programmer e critica cinematografica, collabora con Il Fatto Quotidiano e altre testate. Laureata in lingue con tesi in Semiotica del cinema all’Università Cattolica ha conseguito un MA in Film Studies al Birkbeck College (University of London). Dal 2013 al 2015 ha selezionato per la Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Si occupa in particolare di “sguardi al femminile” e di cinema & cultura britannici per cui ha fondato l'associazione culturale Red Shoes. . Ha vinto il Premio Claudio G. Fava come Miglior Critico Cinematografico su quotidiani del 2020 nell’ambito del Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica di Alessandria.