Questo articolo fa parte di una scheda a corredo del webinar per soli esercenti sui film di Venezia 82 a cura di Arianna Prevedello e Gabriele Lingiardi. Potete trovare l’articolo in aggiornamento con tutti i film qui.
SINOSSI UFFICIALE
Settembre 2007, Trieste. Fred, diciottenne svedese esuberante e coraggiosa, arriva in città per frequentare l’ultimo anno di un Istituto Tecnico. Si ritrova a essere l’unica ragazza in una classe di soli maschi e catalizza l’attenzione di tutti, in particolare quella di tre amici: Antero, affascinante e riservato; Pasini, seduttore istrionico; Mitis, bonaccione protettivo. I tre sono legati tra loro da quando hanno memoria. L’arrivo di Fred sconvolge il loro equilibrio, mettendo a dura prova la loro amicizia. Mentre ognuno di loro la desidera segretamente per sé, Fred vuole essere ammessa nel gruppo, ma le viene chiesto continuamente di sacrificare qualcosa di sé per diventare una di loro.
POETICA
Anche Laura Samani, come Carolina Cavalli (Il rapimento di Arabella), è ormai una “firma”. Alla sua seconda opera, contrariamente alla collega Samani, apre un nuovo fronte assai lontano dalle suggestioni e dalla rigorosità estetica dello straordinario esordio di Piccolo corpo. Eppure in questo dramedy adolescenziale ritorna, invece, la passione sincera quanto colta di Samani per l’aspetto linguistico locale, riportato ai giorni nostri rispetto al trattamento filologico di Piccolo corpo, e per l’obbligatorietà di indirizzarlo sempre a servizio dei personaggi e della scena per un’adesione completa e autentica alla storia. Italiano, inglese e svedese non sono quindi le uniche tre lingue presenti nell’opera. Se il cinema che batte bandiera nord-est non dimentica mai questa sua ascendenza più dialettale, la regista triestina ha la capacità di non “brandizzare” quello che potrebbe rischiare di essere ormai un marchio di fabbrica. La lingua è un tutt’uno con gli sguardi di questi ragazzi e diventa un pertugio di verità per conoscerli per la protagonista stessa.
LA COSA PIÙ BELLA
Sembra un film piccolo, che rischia quasi di passare per banale ma la semplicità che Un anno di scuola sa sfiorare non è un dato di partenza ma bensì di arrivo, un traguardo così sincero che sembra quasi una farina che è stata passata al setaccio. Samani sa gestire un femminismo endemico di provenienza svedese senza mai esibirlo, ma piuttosto lasciando che quest’ultimo si lasci interrogare dagli “stilemi” della gioventù locale.
CONNESSIONI
Questo film si contraddistingue come un unicum nel suo ambito. Ne esce una giovinezza autentica, sufficientemente tragica come divertente, non obbligatoriamente empatica (siamo lontani da Il ragazzo con i pantaloni rosa), ma con la forza della comunità maschile e femminile che si impastano evidenziando differenze dei temperamenti e facendoci sentire il palpito dei sogni che passano nei primi amori, degli inciampi nella dura lotta dell’elaborazione del lutto, della fragilità del presente e del boato del futuro.
ALERT
La scena di sesso tra Fred e… (non sveliamo il nome!) è girata in modo davvero credibile, goffo quel tanto da annullare quell’ansia di “performance” che più spesso abita teen movie. A proposito, per chi è questo film? Sarebbe bello che lo vedessero anche i genitori, gli educatori, i docenti…
