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A DIRE IL VERO (Nicole Holofcener)
Mentire per amore

Beth è una scrittrice e insegnante di scrittura creativa nella New York contemporanea. Sta per pubblicare il suo secondo memoir dopo il discreto successo del primo. Suo marito Don, psicoterapeuta, la incoraggia con passione leggendo e rileggendo ogni versione del suo lavoro, e tuttavia una mattina di una giornata qualunque, Beth e sua sorella Sarah incappano in Don e il cognato Mark in un negozio, sul punto di sorprenderli di spalle e festeggiare l’incontro casuale,  origliano commenti non del tutto lusinghieri sul nuovo libro di Beth da parte di Don. Per la donna è la fine di ogni certezza..

Commedia urbana intenzionalmente “sophisticated” ritratta nella Manhattan in bianco e nero di Woody Allen, A dire il vero (in originale il più ficcante You Hurt My Feelings, letteralmente “Hai ferito i miei sentimenti”) eredita dall’immenso maestro dello humour in comedy newyorkese ogni possibile ispirazione e aspirazione, non per ultimo per il fatto che Nicole Holofcener stessa ha affiancato Allen nei suoi film fin da bambina, prima come comparsa, e poi da giovane come assistente di produzione e di montaggio. Dunque impossibile non rintracciare gli elementi fondativi tanto strutturali quanto drammaturgico/narrativi, seppur virati a uno sguardo femminile. Holofcener, di fatto, vanta un suo percorso di qualità specie come sceneggiatrice (Copia originale diretto da Marielle Heller le valse la candidatura all’Oscar nel 2019), in questo suo settimo lungometraggio da regista raccoglie vizi e virtù del suo cinema “leggero” ma abbastanza arguto, e punta sullo sviluppo tematico della bugia bianca, quella insomma a fin di bene. Tutti mentiamo per aiutare chi amiamo, incoraggiandone il lavoro, e tuttavia è questo un atteggiamento davvero utile al destinatario o destinataria? La doppia coppia in scena è “vittima” di tal  amorevole vizietto, con tutte le conseguenze del caso. Holofcener fa palleggiare con sufficiente destrezza i dialoghi ben scritti e recitati dagli interpreti ma fa decollare il focus drammaturgico del suo film con troppa lentezza, al punto da far smarrire di tanto in tanto quel ritmo che è sostanza stessa della commedia. Un’operetta graziosa ma meno ficcante rispetto alle premesse d’intenzione.

A dire il vero

sceneggiatura e regia: Nicole Holofcener

cast: Julia Louis-Dreyfus, Tobias Menzies, Arian Moayed

USA 2023

Durata: 93′

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Sull'autore

Anna Maria Pasetti

Anna Maria Pasetti Milanese, saggista, film programmer e critica cinematografica, collabora con Il Fatto Quotidiano e altre testate. Laureata in lingue con tesi in Semiotica del cinema all’Università Cattolica ha conseguito un MA in Film Studies al Birkbeck College (University of London). Dal 2013 al 2015 ha selezionato per la Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Si occupa in particolare di “sguardi al femminile” e di cinema & cultura britannici per cui ha fondato l'associazione culturale Red Shoes. . Ha vinto il Premio Claudio G. Fava come Miglior Critico Cinematografico su quotidiani del 2020 nell’ambito del Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica di Alessandria.