Bucato Rubriche

Il credito illimitato del femminile
La tenerezza e le sue implicanze sociali

Sei troppo tenera! Ce lo sentiamo dire spesso noi donne da un mondo che vorrebbe competenze più aggressive e definitive. Di certo meno inclusive e clementi.

L’umanità ha bisogno di questo “credito” illimitato del femminile. Ogni mattina sorge assieme al nuovo giorno.

Sì.

E’ la sensazione rassicurante, ma anche pericolosa a dirla tutta, che si respira stando accanto alle donne de La tenerezza, il film di Gianni Amelio liberamente ispirato al romanzo La tentazione di essere felici di Lorenzo Marone.

Elena e Michela sono pronte a vedere rispettivamente nel padre e nel marito uomini che oggi ancora non esistono, ma che un giorno – oltre il limite del concetto anagrafico – potrebbero palesarsi se solo sapessero fare i conti con la rivoluzione della tenerezza. Un comportamento, un atteggiamento, un modello di pensiero che spazza via ogni refrattarietà ai sentimenti, ogni brutto ricordo, ogni memoria del corpo e dell’anima di infanzie indigenti d’affetto e di adultità altrettanto povere d’amore.

Lorenzo, Fabio, Saverio: nonni, padri, figli… potranno mai rinsavire dal loro stato di congelamento?

E noi potremmo farcela a stare accanto a loro?

Si rischia la morte. L’abbandono. Il silenzio.

Un film che dialoga ad intermittenza con gli uomini e con le donne senza farne uno schema ingessato, ma infilandosi nella peculiarità di una diversità incolmabile in cui risiede il germe della possibilità.

Un film magnifico ma straripante di dolore, vertigine a cui non tutti sopravvivono nel buio di una sala, tra le pagina di un libro, nell’aria di una musica o più semplicemente nelle ore di una vita.

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Sull'autore

Arianna Prevedello

Scrittrice e consulente, opera come animatore culturale per Sale della Comunità circoli e associazioni in ambito educativo e pastorale. Esperta di comunicazione e formazione, ha lavorato per molti anni ai progetti di pastorale della comunicazione della diocesi di Padova e come programmista al Servizio Assistenza Sale. È stata vicepresidente Acec (Associazione Cattolica Esercenti Cinema) di cui è attualmente responsabile per l’area pastorale.