Samuel è giovane, bello, in perfetta forma e riesce col proprio indiscusso carisma a ottenere sempre ciò che vuole dalla vita, che conduce allegramente nel Sud della Francia. Ma un “dono” del tutto inatteso sta per modificargli l’esistenza per sempre: si tratta di una neonata di 3 mesi che una vecchia fiamma gli “deposita” a domicilio con tanto di saluti e ripartenza immediata per destinazione ignota. Lui tenta di inseguirla fino a Londra, città originaria della donna, per riportarle la pargoletta in fasce, ma una serie di imprevisti ed di incontri lo trattengono nella capitale britannica. Lì vi sosta per 8 anni, crescendo Gloria con amore e dedizione inattese, finché un giorno la mamma ricapitola nella loro vita…
Piccola grande storia di formazione attraverso l’amore paterno e figliale. Così è possibile sintetizzare il dramedy Famiglia all’improvviso, messo a punto dal francese Gélin – al suo esordio in lungo – che si è posto di fronte a uno dei grandi temi esistenziali senza timore reverenziale nè superficialità. Il Bildungsroman, per la verità, coinvolge soprattutto il giovane padre “per caso”, capace di contagiare chiunque lo circondi: è lui a crescere in prima battuta, trasformandosi da Casanova/Peter Pan in genitore modello. I suoi limiti sono compensati proprio dalla figlioletta, che matura bilingue e in una famiglia non proprio tradizionale. Ma questo, evidentemente, incide meno delle attese, giacché è l’immensa devozione del papà e del loro amico producer che “li adotta” a colmarla di un affetto fuori dal comune. Il testo è molto curato nelle sue pieghe narrative benché non celi la chiara intenzione a commuovere lo spettatore, impossibilitato a restare impassibile di fronte a un racconto di tale forza empatica. La commozione, tuttavia, è sempre accompagnata da sorrisi e risate, avvolta da leggerezza e buon ritmo atti a fornire valore all’operetta. Omar Sy conferma la propria disinvoltura nell’abbracciare qualunque ruolo lo veda carismatico leader.
FAMIGLIA ALL’IMPROVVISO
Regia: Hugo Gélin
Cast: Omar Sy, Clémence Poésy, Gloria Colston
Durata: 117′
Francia 2017