In una città di Taiwan sul finire degli anni Ottanta, la vita delle donne proletarie è tutt’altro che semplice. Esemplare è quella di Chuan, giovane madre regolarmente abusata e picchiata dal secondo marito perennemente ubriaco che, pur provando a difendere le figlie ragazzine, non riesce a preservarne la serenità. In particolare quella di Hsiao-lee, riservata e introversa, intimamente sofferente per l’andamento familiare che, a un certo punto, prova a trovare un percorso alternativo, grazie all’incontro con la vivace ed emancipata coetanea Li-li. Opera d’esordio in scrittura e regia di Shu Qi, l’attrice protagonista di Millennium Mambo di Hou Hsiao-hsien e altri film di culto taiwanesi e cinesi, Nuhai ovvero Girl è stato concepito in un decennio per poi essere finalizzato in poco tempo. Una vicenda, quella di Chuan e di Hsiao-lee, che prestava facilmente il fianco al dramma realistico osservato dal basso, un film-denuncia sociale ma anche intimamente esistenziale che in realtà riguarda la condizione femminile su più generazioni e certamente non solo taiwanese. Per quanto encomiabile dal punto di vista tematico e intenzionale, Nuhai rivela una scrittura e una regia ancora acerbe, talvolta addirittura confuse, spesso prevedibili. Buona comunque la prova delle interpreti.
GIRL (Shu Qi) Essere donne a Taiwan
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