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GLI STATI UNITI CONTRO BILLIE HOLIDAY (Lee Daniels)
Il diritto (civile) di cantare

E’ già un’icona mondiale del jazz Billie Holiday a metà anni Quaranta quando il governo USA decide di vietarle di cantare la sua magnifica ballata Strange Fruit che denunciava il linciaggio contro i neri d’America, allora ancora profondamente perseguitati. Del resto la prima proposta di legge presentata al Senato che chiedeva l’abolizione del linciaggio degli afroamericani era stata respinta. Così avviene che le istituzioni americane decidono di utilizzare proprio l’artista – con le sue fragilità – quale capro espiatorio nella battaglia federale contro la droga mettendo in tal modo a repentaglio ogni “legittimazione” della lotta di lei per i diritti civili degli blacks. Nonostante questo, Strange Fruit rafforza la propria essenza di inno per il movimento per id diritti civili. 

Non solo un biopic. Ma un racconto su più livelli che procura vertigini di emozioni e illumina su una storia forse poco raccontata dal cinema, seppur piuttosto nota rispetto all’icona di Billie Holiday. D’altra parte Lee Daniels sa come trattare la “materia”, dopo The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca (2013) e Precious (2009), solo per estrarre due esempi dalla sua filmografia. Tratto dalla sceneggiatura che la premio Pulitzer Suzan Lori-Parks ha adattato da un capitolo di Chasing the Scream di Johann Hari sulla vita della Holiday, il testo di Daniels non nasconde la “tesi” su cui imposta drammaturgia, tessitura narrativa e poetica: tutti piuttosto caricati e ideologicamente orientati. In tal senso il dramma di Billie Holiday diviene il dramma di un popolo e un tracciato della Storia declinata sull’arduo percorso di conquista dei diritti umani e civili. Nell’esemplarità del personaggio Holiday, la cui breve parabola esistenziale assume i toni della tragedia epica,  si distingue ancor più “metonimicamente” la sua canzone-simbolo, punto nevralgico del divieto e quindi del senso ultimo della battaglia di Billie e di tutto l’universo Black.  Punto di forza cinematografico è la sorprendente protagonista  Andra Day, candidata all’Oscar per questo ruolo complesso e lirico. Classe 1984,  cantante lei stessa e resa famosa grazie al singolo “Rise Up”, incarna alla perfezione il corpo segnato e la voce roca della Holiday.

GLI STATI UNITI CONTRO BILLIE HOLIDAY
Regia: Lee Daniels
Cast: Andra Day, Trevante Rhodes
USA, 2021
Durata: 130′

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Sull'autore

Anna Maria Pasetti

Anna Maria Pasetti Milanese, saggista, film programmer e critica cinematografica, collabora con Il Fatto Quotidiano e altre testate. Laureata in lingue con tesi in Semiotica del cinema all’Università Cattolica ha conseguito un MA in Film Studies al Birkbeck College (University of London). Dal 2013 al 2015 ha selezionato per la Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Si occupa in particolare di “sguardi al femminile” e di cinema & cultura britannici per cui ha fondato l'associazione culturale Red Shoes. . Ha vinto il Premio Claudio G. Fava come Miglior Critico Cinematografico su quotidiani del 2020 nell’ambito del Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica di Alessandria.