Tutti conosciamo le lotte per il clima di Greta Thumberg, ne conosciamo il volto, la grinta, le ossessioni, la tenacia. Questo documentario ne segue la parabola dalle prime proteste in solitaria davanti al parlamento di Stoccolma ai raduni con migliaia di persone, agli incontri con Macron, con Papa Francesco, con Arnold Schwarzenegger, agli interventi all’ONU o al Parlamento Europeo, al viaggio in barca a vela fino a New York.
Personaggio controverso, Greta è diventata un simbolo, non solo della lotta per il clima ma anche di un’intera generazione, quella dei giovanissimi, che chiede ascolto per il proprio futuro. Forse da un documentario che segue così da vicino questo personaggio ci si aspetterebbe di vedere altro rispetto alla sua dimensione di simbolo pubblico e di conoscerla come ragazza alle prese con conquiste inaspettate e probabilmente più grandi di lei. Ma questo si vede pochissimo, certo a volte Greta zoppica e stenta, e si sente schiacciata dalla responsabilità, ma il più delle volte è la stessa persona che vediamo nei telegiornali, la figura che abbiamo conosciuto e amato (o odiato, a seconda delle preferenze). Non che faccia male riflettere su questi temi e soprattutto sul ruolo dei ragazzi in questa nostra società, ma forse ci si poteva aspettare di più, uno sguardo più intimo che avrebbe reso Greta stessa più umana. Avrebbe giovato anche a lei cioè se questo film ci avesse ricordato che lei è soltanto una ragazza di 16 anni e in quanto tale ha avuto il coraggio di fare quello che ha fatto.
E comunque piace rivedere alcuni passaggi della sua storia, come quando si rivolge ai potenti dicendo: «Sono qui per gettarvi nel panico». E fa riflettere invece quello che ci ricorda il finale del film: che cioè nulla è stato fatto dalle nazioni per dar seguito agli accordi di Parigi, come Greta ha chiesto a gran voce per molto tempo.
GRETA
Regia: Nathan Grossman
Durata: 98’
Paesi: Svezia
Interpreti: Greta Thunberg
