Un ex campione di judo accetta l’incarico come supplente di educazione fisica in un remoto villaggio alpino. Ferito dal dolore atroce per la morte del figlio, l’uomo prova a cercare conforto nella distanza fisica dalla quotidianità, e trova nel borgo sperduto fra le montagne inaspettate gentilezza, accoglienza e soprattutto tanti sorrisi incondizionati. Il segreto è presto svelato: un adolescente “miracoloso” pare possa diffondere felicità a chi lo abbraccia.
Terzo lungometraggio di finzione di Paolo Strippoli dopo il notevole Piove (2022) e il co-diretto con Roberto De Deo A Classic Horror Story (2021) – campione di audience su Netflix -, La valle dei sorrisi conferma non solo il talento del 32enne cineasta pugliese, ma lo annovera quale uno dei pochi capaci di rivisitare, rimodulandola e attualizzandola, la grande tradizione thriller/horror/mistery del cinema italiano. Dotato in questo caso di un budget produttivo adeguato grazie anche a Fandango che lo distribuisce, e quindi di un cast importante (Michele Riondino, Paolo Pierobon, Romana Maggiora Vergan, Roberto Citran e il sorprendente teenager Giulio Feltri) il film accompagna lo spettatore fuori dalla confort zone dello sguardo per catapultarlo all’interno del lato oscuro della (in)coscienza laddove regnano fideismo, ignoranza e disperato bisogno di rimuovere una devastante ferita collettiva. Tuttavia, mentre adotta i codici del soprannaturale e del mistero tinto di thrilling, Strippoli non rinuncia alla speranza insita nel romanzo di formazione reciproca tra un adulto e un ragazzo, così come nel valore salvifico dell’amicizia laddove il sacro è profanato dal suo contrario. Un testo complesso, stratificato, scritto con cura “nel tempo” e nei dettagli dallo stesso regista insieme a Jacopo Del Giudice e Milo Tissone, e soprattutto un film che non si accontenta di scalfire le superfici ma intende penetrarle con coraggio, dissotterrando paure e inquietudini che possono coinvolgere chiunque.
Regia: Paolo Strippoli
Cast: Michele Riondino, Giulio Feltri, Paolo Pierobon, Romana Maggiora Vergan, Roberto Citran
Italia 2025
Durata: 124′