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LE ASSAGGIATRICI (Silvio Soldini)
Il destino in un boccone

 

Un gruppo di donne costrette in una stanza attorno a una tavola apparecchiata. Sono le Assaggiatrici designate dalle SS per testare le pietanze destinate a Hitler, ossessionato di essere avvelenato. Un incarico forzato che, mettendo in evidenza la contraddizione tra la fame in tempo di guerra e l’abbondanza di un cibo potenzialmente mortale, crea una comunità di giovani donne chiamate quotidianamente a sfidare il destino. 

Ispirato all’omonimo bestseller di Rosella Postorino, Le Assaggiatrici di Silvio Soldini si identifica come un dramma impostato sul rigore quale scelta di scrittura e regia. Girato in lingua tedesca per coerenza di ambientazione, benché proveniente da un testo in italiano, il 12° lungometraggio di finzione del cineasta italo-ticinese elide l’io narrante della protagonista Rosa ponendola sotto uno sguardo attento e non privo di affetto, che la rende simbolo del dramma nascosto all’interno della tragedia bellica in corso. Proveniente dalla Berlino devastata dai bombardamenti, la giovane trova rifugio dai suoceri su indicazione del marito soldato del Reich nella campagna di Russia. Una mattina viene prelevata dai militari e, con altre giovani, portata in un luogo segreto dove diventerà, appunto, una delle assaggiatrici del Führer. Oltre ad aver privato, purtroppo la sceneggiatura co-scritta a 12 mani della parte finale del romanzo, il film ne appare come una rivisitazione che resta più nelle ottime intenzioni che non nella riuscita. L’attenzione senz’altro dignitosa a ogni elemento della messa in scena, del casting, della restituzione insomma di un dramma thriller ma anche romance d’epoca che non vuole scadere nel folkloristico, non è infatti sufficiente a elevarlo totalmente dall’adattamento illustrativo ovvero a renderlo trasposizione cinematografica dallo sguardo autonomo, alto e portatore di un nuovo senso immaginifico. Qualcosa che l’originalità e la qualità della fonte letteraria potevano indurre a realizzare.

Regia: Silvio Soldini

Cast: Elisa Schlott, Max Riemelt

, Alma Hasun

Durata: 100′

Italia/Svizzera/Belgio 2025

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Sull'autore

Anna Maria Pasetti

Anna Maria Pasetti Milanese, saggista, film programmer e critica cinematografica, collabora con Il Fatto Quotidiano e altre testate. Laureata in lingue con tesi in Semiotica del cinema all’Università Cattolica ha conseguito un MA in Film Studies al Birkbeck College (University of London). Dal 2013 al 2015 ha selezionato per la Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Si occupa in particolare di “sguardi al femminile” e di cinema & cultura britannici per cui ha fondato l'associazione culturale Red Shoes. . Ha vinto il Premio Claudio G. Fava come Miglior Critico Cinematografico su quotidiani del 2020 nell’ambito del Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica di Alessandria.