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MOTHERLESS BROOKLYN – I SEGRETI DI UNA CITTA’ (Edward Norton)
Il ventre criminale di una metropoli mutante

Nella New York di fine anni ’50, il detective privato Lionel Essrog è l’unico custode degli ultimi momenti di vita dell’amico e mentore che muore ucciso fra le sue braccia. Il desiderio di vendicarlo è la molla che lo conduce a scoprire trame criminali profondamente radicate nel tessuto della Grande Mela, nel pieno di radicali mutazioni urbanistiche, politiche e sociali. Affetto dalla sindrome di Tourette, il cervello “malato” di Essrog si rivela in realtà un dispositivo formidabile per mettere insieme le schegge impazzite di questa New York facile preda di pochi, mentre laffuori un’umanità multietnica – a partire dai blacks di Harlem – vengono regolarmente espropriati dalle loro case a causa delle avide “mani sulla città” del magnate Moses Randolph che vuole trasformare la metropoli snaturandola fra parchi forzati e autostrade costose. Parallelamente il gangster deve tenere a bada segreti famigliari composti dal fratello diseredato Paul e dalla misteriosa e affascinante Laura Rose.

Orfani ma figli di una metropoli perennemente mutante, gli abitanti della New York a fine ’50 gravitano sull’orlo di una svolta necessaria per dimenticare guerre e crack finanziari. C’è chi se ne approfitta – come il cinico Randolph, semi-padrone della città – e chi vi galleggia come lo “svitato” Lionel Essrog. Il suo cervello, “che contiene una parte anarchica incontrollabile” sembra specchiare la schizofrenia della Grande Mela, folle e geniale insieme, capace d’intuizioni lungimiranti come di cadute rovinose. Ed è sul caos improvvisato dei neuroni di Essrog che Edward Norton intona il ritmo jazzy del suo secondo film da regista, un noir a pieno titolo, di cui è anche sceneggiatore e protagonista nei panni, appunto, di Lionel. Liberamente ispirato all’omonimo romanzo del 1999 di Jonathan Lethem, pone in essere la dichiarata volontà di estrarne l’amara contemporaneità statunitense, laddove il self-made Moses Randolphha più di un punto in comune con Donald Trump, benché la lettura fatta da Norton del romanzo risalga alla sua uscita, una ventina di anni fa. Costruito in maniera piuttosto classica ma con diverse imperfezioni a indebolirne la solidità, e con l’unico elemento della “follia” del protagonista quale scheggia impazzita ad animare struttura e narrazione, Motherless Brooklyn– I segreti di una città Può facilmente ricondursi alla consueta lotta fra il Bene e il Male in un’epoca di evidenti contraddizioni. In tal senso, il suo contesto diventa più interessante del testo cinematografico stesso, laddove lo sfondo musicale con arie di cool jazz che sottendono le sequenze, divengono parte integrante di un “sentire” che va oltre le sonorità. Da segnalare dunque la preziosa soundtrack originale composta dal talentuoso britannico Daniel Pemberton, e un pezzo scritto e interpretato appositamente per il film da Thom Yorke, Daily Battles. Un film dalla musica terapeutica (si intona ai ritmi folli della mente di Lionel calmandone le distonie) se non addirittura salvifica, laddove una tromba vale più di una pistola.

 

Regia: Edward Norton

Cast: Edward Norton, Gugu Mbatha-Raw, Willem Dafoe, Bruce Willis, Alec Baldwin

USA 2019

Durata: 144′

 

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Sull'autore

Anna Maria Pasetti

Anna Maria Pasetti Milanese, saggista, film programmer e critica cinematografica, collabora con Il Fatto Quotidiano e altre testate. Laureata in lingue con tesi in Semiotica del cinema all’Università Cattolica ha conseguito un MA in Film Studies al Birkbeck College (University of London). Dal 2013 al 2015 ha selezionato per la Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Si occupa in particolare di “sguardi al femminile” e di cinema & cultura britannici per cui ha fondato l'associazione culturale Red Shoes. . Ha vinto il Premio Claudio G. Fava come Miglior Critico Cinematografico su quotidiani del 2020 nell’ambito del Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica di Alessandria.