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OCEANIA (Ron Clements e John Musker)
La ragazza che parlava con l'oceano

oceania

Vaiana ha 16 anni, intelligenza e coraggio degne di una principessa. Non a caso il suo destino è di guidare il proprio villaggio ereditando la sovranità paterna. La ragazza, tuttavia, sente come nessun altro la chiamata dell’oceano che l’ha scelta per una missione speciale. Sostenuta dalla simpatica nonnina – “la pazza del villaggio” – sceglie di valicare i confini finora “proibiti” del mostruoso reef, attorno al quale sono concentrati leggende e misteri ancestrali. L’obiettivo è restituire ai propri concittadini l’identità smarrita nel tempo e restituire loro la fiducia nei propri mezzi. Solo attraverso questo gesto eroico, non privo di sofferenza, Vaiana può compiere il passaggio dall’età dell’innocenza a quella dell’esperienza.

Per la prima volta la Disney ambienta una sua eroina su un’isola del Pacifico meridionale, area culturale pressoché inesplorata dall’animazione tout court. Tale scenario mozzafiato e intrinsecamente immaginifico funge da assist per la realizzazione di uno dei cartoni di casa Lasseter visivamente meglio riusciti degli ultimi anni, impreziosito da un 3D “profondo” e di alto impatto scenografico. Immutate, naturalmente, restano le regole educative e narrative entro le quali la Disney sceglie di erigere il proprio racconto, denso di temi attuali (il rispetto della Natura e delle diversità) ed eterni (la ricerca dell’identità, il valore della memoria, il senso di partecipazione a una comunità). Vaiana – novella Brave di scozzese memoria – ha le doti per conquistare il suo pubblico e con lei anche piccoli e grandi personaggi ben costruiti. Certamente manca il guizzo di genialità di alcuni cartoon memorabili, tanto del passato remoto quanto prossimo dello storico marchio di Topolino, ma il film nel suo complesso non delude.

Regia: Ron Clements e John Musker

Durata: 113’

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Sull'autore

Anna Maria Pasetti

Anna Maria Pasetti Milanese, saggista, film programmer e critica cinematografica, collabora con Il Fatto Quotidiano e altre testate. Laureata in lingue con tesi in Semiotica del cinema all’Università Cattolica ha conseguito un MA in Film Studies al Birkbeck College (University of London). Dal 2013 al 2015 ha selezionato per la Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Si occupa in particolare di “sguardi al femminile” e di cinema & cultura britannici per cui ha fondato l'associazione culturale Red Shoes. . Ha vinto il Premio Claudio G. Fava come Miglior Critico Cinematografico su quotidiani del 2020 nell’ambito del Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica di Alessandria.