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SOTTO LE STELLE DI PARIGI (Claus Drexel)
Una delicata fiaba metropolitana

Christine è una clochard che vive da molti anni per le strade di Parigi, isolata dalla famiglia e dagli amici. In una fredda notte d’inverno, un bambino di otto anni si presenta davanti al suo rifugio nascosto, lungo le rive della Senna. Si chiama Suli, non parla francese, ed è stato separato dalla madre, che deve essere rimpatriata dopo aver ricevuto un avviso di espulsione. Uniti dalla loro condizione di marginalità e discriminazione, i due si mettono alla ricerca della mamma del bimbo…

Già autore di un documentario su una senzatetto, Au bord du monde, in Sotto le stelle di Parigi (patrocinato da Comunità di Sant’Egidio, Opera San Francesco per i poveri, Associazione City Angels) Claus Drexel torna sul personaggio femminile esplorato in precedenza inserendo nel lungometraggio di finzione un apprezzabile livello di oggettività maturato nel cinema del reale: luoghi, abitudini, gesti, relazioni appaiono in stretta aderenza con ambientazioni ‘vissute’ e circostanze concrete. E i primi minuti del film, con la presentazione della Christine interpretata con buona partecipazione emotiva e caratteriale da Catherine Frot, osservata nella sua rituale, muta quotidianità di mendicante, si inquadrano proprio in un contesto generale credibile e sensibile.

Animato da una volontà descrittiva che trattiene e depura ogni crudele drammaticità a favore di una melodrammaticità temperata e mai finemente autoriale (come non pensare, in questo senso, a Gli amanti del Pont Neuf di Carax?), Sotto le stelle di Parigi segna, per i due protagonisti, l’incontro di due anime sole e abbandonate, così come, per lo spettatore, si tramuta nella riscoperta di un calore umano mai davvero sopraffatto dall’insensibilità. Una fiaba metropolitana, dunque, dove i buoni sentimenti sono il collante che tiene insieme lo sfarzo e la povertà di una Parigi percorsa prima nei suoi quartieri eleganti, poi nelle vie più popolari e, infine, materializzata nelle tende del Canal Saint Martin e nei campi dei migranti della Porte de la Chapelle, tra sans papiers ed égarés. Con un suggestivo momento onirico, che eleva intensamente i toni della rêverie, quando Suli immagina di scorgere sua madre davanti ad una chiesa a fianco di un vagabondo che canta una melodia di Schubert. Scampoli di una notte magica, il preludio ad un happy end meritato e consolatorio.

SOTTO LE STELLE DI PARIGI
Regia: Claus Drexel
Nazionalità: Francia, 2021
Durata: 87’
Interpreti: Catherine Frot, Mahamadou Yaffa, Jean-Henri Compère, Richna Louvet

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Sull'autore

Paolo Perrone

Giornalista professionista, critico cinematografico, curatore di rassegne e consulente alla programmazione, è direttore responsabile della rivista Filmcronache e autore di numerosi saggi sul cinema. Per Le Mani ha scritto Quando il cinema dà i numeri. Dal mathematics movie all'ossessione numerologica.