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STAR WARS – GLI ULTIMI JEDI (Rian Johnson)
L'Ep. VIII della saga creata da Lucas sancisce un punto a capo

GLI ULTIMI JEDI

Dopo la morte di Han Solo, la principessa Leia continua a comandare la lotta della Resistenza contro l’Impero e la giovane Rey vola sull’isola ove Luke Skywalker si è rifugiato in totale isolamento. Nel frattempo Kylo Ren – Ben Solo mostra i suoi sentimenti contraddittori verso la Forza Oscura e quella Buona verso le quali è incoraggiato rispettivamente dal grande imperatore e dal proprio DNA, quello appunto di Leia e di Han Solo. Sul fronte dei ribelli, infine, Finn e Rose Tico (nuovo personaggio) vanno alla ricerca di “apricodici” nell’attesa di uno scontro finale ove tutti i personaggi si incontreranno in uno scenario esplosivamente epico.

In una galassia lontana lontana.. L’incipit come garanzia di appartenenza non mente: così l’VIII episodio – il secondo della trilogia sequel – di Star Wars definisce ancora una volta ed inequivocabilmente la propria aderenza partecipativa alla saga più iconica del cinema di fantascienza, e lo fa con la non facile rinuncia a delle scelte che oggi apparirebbero più cool se non attuali. L’impressione offerta dalla visone de Gli ultimi Jedi è difatti essenzialmente quella di un’opera volutamente artigianale, quasi “grezza” fra rughe e difetti, beffando opzioni di esaltazione tecnica audiovisiva altrimenti assicurate. Questo non significa che la tecnologia utilizzata (peraltro in 3D) non sia di estrema avanguardia ma semplicemente che sia funzionale a una resa quasi antica. Partendo da questo assunto squisitamente estetico si erge l’edificio etico della creatura di George Lucas, saga intimamente famigliar-romantica posizionata nell’outer space & outer time.

Al timone di questa “terra di mezzo” fra il primo film della trilogia diretto da J. J. Abrahams e il gran finale (forse) dell’intero franchise è Rian Johnson, un autore indie e spurio (è anche musicista) ed è probabile sia stato designato per continuare la vivacità narrativa e drammaturgica impostate dal più blasonato collega. Il problema è che Johnson, che de Gli ultimi Jedi è anche sceneggiatore, sembra qui travolto da una regia timorosa, quasi reverenziale rispetto ai magistrali predecessori, Lucas in primis. Il risultato è un’opera che alterna buone se non ottime trovate a momenti anonimi, quasi bidimensionali in termini sia di scrittura che di psicologia dei personaggi. Se gli animaletti assai Disney-style dilettano lo spettatore, i character (specie i giovani, destinati ad assumere il ruolo di reali e unici protagonisti nel prossimo episodio) mantengono una severa seriosi laddove spesso sarebbe evitabile, con pochi e appannaggio solo di alcuni, acuti d’ironia. Detto questo, la battuta facile non manca in Ep. VIII ma poche tracce lascia nella memoria dello spettatore, certamente più raccolto attorno ai grandi “vecchi” Luke Skywalker/Mark Hamill e soprattutto alla compianta Carrie Fisher nella sua ultima apparizione sul grande schermo nei panni dell’indimenticabile principessa Leia.

 

STAR WARS – GLI ULTIMI JEDI
Regia: Rian Johnson
Cast: Mark Hamill, Carrie Fisher, Daisy Rydler
USA 2017
Durata: 154′

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Sull'autore

Anna Maria Pasetti

Anna Maria Pasetti Milanese, saggista, film programmer e critica cinematografica, collabora con Il Fatto Quotidiano e altre testate. Laureata in lingue con tesi in Semiotica del cinema all’Università Cattolica ha conseguito un MA in Film Studies al Birkbeck College (University of London). Dal 2013 al 2015 ha selezionato per la Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Si occupa in particolare di “sguardi al femminile” e di cinema & cultura britannici per cui ha fondato l'associazione culturale Red Shoes. . Ha vinto il Premio Claudio G. Fava come Miglior Critico Cinematografico su quotidiani del 2020 nell’ambito del Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica di Alessandria.