In un’intervista al quotidiano La Stampa a cura di Alain Elkann, alla domanda se la sala cinematografica è finita, (il maestro) Paolo Sorrentino ha dichiarato che “è finito il luogo ostile e scomodo dove vedere i film, adesso la sala è il luogo comodo di grande aggregazione e sopravvive se è un po’ come lo stadio di calcio odierno. Deve essere concorrenziale alla casa, comoda come una casa con in più uno scambio piacevole con gli altri“.
Che dire? In poche battute tutta la sfida e la mission a cui le sale della comunità non abdicano MAI. E quel “piacevole scambio con gli altri” nelle nostre riunioni lo chiamiamo “progetto pastorale” della SdC, il cuore ancor prima del film che rende la sala più comoda di casa propria, più ospitale e capace di legare la persona al resto del mondo. Grazie Paolo Sorrentino!