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A LETTO CON SARTRE (Samuel Benchetrit)
L'arma della poesia

In una cittadina portuale del nord della Francia il malavitoso Jeff si invaghisce di una cassiera e chiede al fratello adottivo Neptune di recapitarle le sue poesie strampalate. Tutto ciò mentre incarica due suoi scagnozzi a convincere i compagni della figlia adolescente a prendere parte alla sua festa di compleanno, e un terzo a riscuotere dall’ex contabile della banda la somma che ha sottratto. È così che quest’ultimo si ritrova a recitare in una stramba pièce nel ruolo di Sartre.

Al di là delle sue origini marocchine, Samuel Benchetrit è uno degli autori più interessanti espressi dalla Francia del XXI secolo. Non solo per la sua attraente propensione intermediale, che infatti lo fa muovere con scioltezza tra teatro, letteratura e cinema, quanto per la sua capacità di introiettare modelli estetici tipicamente francesi in una poetica peculiare. 

Il suo settimo lungometraggio — presentato a Cannes 2021 nella sezione “Première” e il cui titolo originale (Cette musique ne joue pour personne, letteralmente Questa musica non suona per nessuno) è assai più seducente di quello scelto per la sua distribuzione italiana —, è infatti un curioso esperimento dove l’esistenzialismo viene mescolato al surrealismo, Sartre a Kaurismaki, il gangster-movie al melò, il tutto inserito in una cornice caratterizzata da uno scabro black humor. Aspetto che peraltro informava già il precedente Asphalte (Il condominio dei cuori infranti, 2015), il film tratto dal primo dei tre volumi autobiografici scritti dall’autore franco-marocchino tra il 2005 e 2010 che lo ha rivelato a livello internazionale. Proprio come nel film del 2015, contraddistinto da vicende ambientate in un unico luogo (lì era un condominio della periferia parigina) che scorrono parallele, anche qui la vicenda è strutturata su tre direttrici narrative con una matrice comune e caratterizzate dalla medesima coralità. Le tre linee narrative fanno infatti capo alla stessa banda di malavitosi, hanno in comune il medesimo territorio (qui è una cittadina portuale non ben identificata ma ubicata nel Nord della Francia), così come le stesse bizzarre situazioni che ne caratterizzano le azioni. E anche se qui l’esperimento di contaminazione appare meno fluido rispetto a Il condominio dei cuori infranti, e se A letto con Sartre proprio mentre ci dà conferma dell’originalità della scrittura di Benchetrit (che firma la sceneggiatura ancora una volta con il sodale Gabor Rassov), lascia in sospeso il giudizio sul lavoro di messinscena, ha il compito di definire l’idea di cinema da cui scaturisce, che è insieme eccentrica, lirica e conflittuale al tempo stesso. Che si può apprezzare o meno, ma che  non lascia indifferenti.


A LETTO CON SARTRE

Regia Samuel Benchetrit
Con Vanessa Paradis, Gustave Krvern, François Damiens, Bouli Lanners, Ramzy Bédia
Francia/Belgio 2021
Durata 107’

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Sull'autore

Francesco Crispino

Francesco Crispino è docente di cinema, film-maker e scrittore. Tra le sue opere i documentari Linee d'ombra (2007) e Quadri espansi (2013), il saggio Alle origini di Gomorra (2010) e il romanzo La peggio gioventù (2016).