Alzarsi presto, svegliare e vestire i figli, correre al lavoro, faticare senza sosta, correre a casa, accudire i figli e l’abitazione, dormire qualche ora e ripartire di corsa, questa è la vita di Julie, come di molte donne e uomini delle grandi città, interpretata dalla bravissima Luare Calamay. La donna si è intestardita nel voler crescere i suoi due figli in un paesino di campagna fuori Parigi. Julie lavora come responsabile delle domestiche in un lussuoso albergo della Città, molto lontano da casa. Quando, aggiungendo fatica a fatica, ottiene un colloquio per un lavoro più adeguato al suo titolo di studi in economia, Parigi è paralizzata da uno sciopero nazionale che le rende impossibile la sua folle corsa quotidiana tra casa e lavoro. Tutto rema contro i suoi titanici sforzi, l’ex marito è introvabile fuori Francia, la vicina di casa che accudisce i figli non li vuole più tenere, il suo desiderio di fuga verso un lavoro migliore le costa frustrazione e conflitti interni con i colleghi, a questo si aggiunge la contingenza dei piccoli problemi quotidiani, dallo scaldabagno rotto alla fine della liquidità sul conto corrente, in un vortice da horror psicologico più che da film drammatico.
Eric Gravel mette in scena un dramma sociale costruito come un thriller, trascinando lo spettatore in quello scenario estremo ” a tempo pieno” che possiamo definire sopravvivenza. Tra i bisogni della modernità non c’è solo l’avere una casa, nutrirsi e scaldarsi, ma ci sono necessità meno basiche, eppure essenziali, come il riscatto sociale attraverso la carriera lavorativa e il costruire zone confortevoli per la propria famiglia. Julie resiste sorretta da una adrenalina disumana che la fa andare avanti, nonostante tutto, sospinta da un continuo sforzo nel fare e fare in attesa che, nel bene o nel male, qualcosa la freni e la fermi.
FULL TIME
Titolo originale: À PLEIN TEMPS
Regia: Eric Gravel
Durata: 85’
Francia, 2021
Interpreti: Laure Calamy