Karim D. è un giovane scrittore franco-maghrebino di successo, cresciuto nelle banlieue, vezzeggiato e acclamato da case editrici e lettori, fino al giorno in cui si scopre che con lo pseudonimo di Arthur Rambo, storpiatura del famoso poeta maledetto Arthur Rimbaud aggiornato all’eroe popolare Rambo, è anche un blogger che scrive testi xenofobi, razzisti e reazionari. La casa editrice blocca le ristampe del suo ultimo libro e Karim D. è costretto a un percorso a ritroso fino alle proprie origini, mettendo in evidenza la crudeltà e l’ipocrisia umana specchiata nel mondo dei social dove verità e menzogna, così come realtà e finzione si fondono spesso indistintamente.
Dalle stelle alle stalle. Alla stregua di Un eroe di Asghar Farhadi ma senza arrivare alle vette poetico narrative del regista iraniano. Infatti duole riconoscere che il grande talento di Laurent Cantet, già Palma d’oro al Festival di Cannes per Una classe (Entre les mures, 2008) e autore di notevolissime opere di osservazione sul mondo degli adolescenti e dei giovani, non sia riuscito ad estrarre dall’interessante vicenda di Mehdi Meklat/Marcelin Deschamp un racconto cinematografico esemplare sulle contraddizioni del nostro tempo. Pe quanto infatti costruito con personalità di sguardo e capacità di sintonizzarsi sul modus comunicandi dei Social Media, Arthur Rambo – Il blogger maledetto non riesce a rendere conto dell’universalità epica di questo racconto, vera tragedia umana di stampo classico da sempre innervata nel complesso rapporto fra le aspirazioni individuali e il confronto con la collettività. Il testo di Cantet sembra concentrarsi essenzialmente sul tema del discrimine in senso lato, con particolare rilevanza al discorso sul razzismo e sulla evidente aberrazione che un ragazzo franco-magrebino venuto dal nulla e poi innalzato alle glorie di enfant prodige della scrittura possa essere – anche – un blogger che contraddice se stesso. Peraltro il tema de dualismo, del doppio, del rispecchiamento che muta di segno – che oggi chiameremmo del meta-verso per dirlo con termini contemporanei – resta sottotraccia, privato invece della problematicità che merita. Il dato di valore è che percorso narrativo intentato da Cantet sulla parabola esistenziale di Karim è rappresentato come una quest processuale in cui le domande private di risposte costituiscono un clima di ambigua sospensione e di spazio interpretativo ben costruiti.
ARTHUR RAMBO – IL BLOGGER MALEDETTO
Regia di Laurent Cantet
Con Rabah Naït Oufella, Antoine Reinartz, Sofian Khammes, Bilel Chegrani
Francia 2021
Durata: 87′