Venezia 82 Venezia Festival

AT WORK (A PIED D’OEUVRE) – Scheda film breve

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Questo articolo fa parte di una scheda a corredo del webinar per soli esercenti sui film di Venezia 82 a cura di Arianna Prevedello e Gabriele Lingiardi. Potete trovare l’articolo in aggiornamento con tutti i film qui.

SINOSSI UFFICIALE

À pied d’œuvre racconta la storia vera di un fotografo di successo che rinuncia a tutto per dedicarsi alla scrittura, e scopre la povertà. Questo racconto radicale, che unisce chiarezza e autoironia, ritrae il viaggio di un uomo disposto a pagare il prezzo più alto per la propria libertà.

POETICA

Cercare la propria strada con ostinazione, anche a costo di diventare poveri. Essere fedeli a se stessi e al progetto di vita. La testardaggine autolesionista del protagonista all’inizio lascia decisamente perplessi. C’è un problema di sceneggiatura: perché non continuare a fare fotografie, magari part time, invece che trovare piccoli lavoretti che diano il tempo per scrivere? Nei primi minuti si pensa di essere distanti galassie intere da quest’uomo poco furbo e molto idealista nella maniera peggiore. Poi però tutto si spiega, tutto si allinea perfettamente a tal punto che i suoi desideri si scoprono molto vicini a quelli di chi guarda. A patto che si consideri l’arte una ragione di vita.

LA COSA PIÙ BELLA

Nel finale c’è una battuta perfetta per riassumere il film. Si parla di scrittura e di lavoro. Non vi dico di più, lo scoprirete guardando. È un momento di scrittura perfetta.

CONNESSIONI

Nella filmografia di Valérie Donzelli risulta uno dei film più riusciti. Si parla di ricerca di una vita lavorativa che sia appagante e permetta l’espressione dell’umano. Quanti film su scrittori abbiamo visto in questi anni e soprattutto quanti film sui cantanti! Ecco: À pied d’œuvre potrebbe appartenere a quel genere in cui i protagonisti seguono la propria vocazione e mettono in gioco il talento contro tutto e contro tutti. Solo che la prospettiva è all’opposto di questi biopic: si parla di un signor nessuno. Una persona come noi. Questo rende incredibilmente facile empatizzare con il film, per lo meno per le persone che, almeno una volta, hanno provato a sbarcare il lunario con la propria passione.

ALERT

C’è una breve scena che racconta (senza mostrare troppo) l’uccisione di un animale. Niente di ché, ma qualcuno potrebbe avere un piccolo sussulto. Per il resto, niente da segnalare se non che emozionerà e piacerà chi vuole vivere di creatività.

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Sull'autore

Gabriele Lingiardi

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