Venezia 74 Schede Cinema Filmcronache

CANIBA (Lucien Castaing-Taylor and Véréna Paravel)

caniba

Caniba è un film difficile da guardare, a tratti intollerabile e insostenibile per forma e contenuto. Lo sguardo dello spettatore non regge a tutte le sequenze proposte. La coppia di registi Lucien Castaing-Taylor e Véréna Paravel nasce nell’ambito accademico della documentazione antropologica e giunge, attraverso la video arte, al mondo della cinematografia. In concorso nella sezione Orizzonti la pellicola tratta del cannibalismo vero, non di quello di finzione, alla luce della vicenda del criminale giapponese Issei Sagawa e del suo inquietante rapporto con il fratello Jun. Il primo vive in condizioni fisiche e psichiche estreme, dopo che da studente in Francia uccise e mangiò una ragazza che desiderava carnalmente. Il resto della sua esistenza è stata segnata dalla notorietà del suo caso, dalla morbosità di chi ne ha reso note le vicende. Scopriamo nel corso della pellicola che anche il fratello soffre di disturbi autolesionistici gravi.

I due registi non raccontano la cronaca dei fatti e neppure la storia del cannibalismo, filmano i due fratelli che parlano dei loro turbamenti in un piccolo ambiente, scegliendo inquadrature sfocate, prese dal basso con tagli ravvicinati del viso a mostrare i difetti più disgustosi della pelle dei due uomini. A questo s’aggiungono documenti video privati di estrema volgarità e un manga, realmente pubblicato, che narra nei dettagli più disgustosi l’atto di cannibalismo di Issei Sagawa. Tutto quello che a livello di forma e di contenuto può disturbare la visione da parte dello spettatore è messo sullo schermo con insistenza.

Caniba si colloca tra il video d’arte e il filmato amatoriale, con la sofisticata intenzione di voler documentare senza giudicare, mettendo in rilievo una perversione umana che nell’estremo feticismo giapponese diviene azione reale e che, a parere dei due registi e antropologi, avrebbe radici culturali e religiose, anche nel cristianesimo e non solo nella sessualità umana a livello primordiale. Si sconsiglia la visione a persone sensibili.

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Sull'autore

Simone Agnetti

Simone E. Agnetti, Brescia 1979, è Laureato con una tesi sul Cinema di Famiglia all’Università Cattolica di Brescia, è animatore culturale e organizzatore di eventi, collabora con ANCCI e ACEC, promuove iniziative artistiche, storiche, culturali e cinematografiche.