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Firenze 2015: l’Acec per il 5° Convegno ecclesiale nazionale

“Un cuore missionario – scrive il Papa nella Evangelii Gaudium – si fa ‘debole con i deboli […], tutto per tutti’ (1 Cor 9,22). Mai si chiude, mai si ripiega sulle proprie sicurezze, mai opta per la rigidità autodifensiva. Sa che egli stesso deve crescere nella comprensione del Vangelo e nel discernimento dei sentieri dello Spirito, e allora non rinuncia al bene possibile, benché corra il rischio di sporcarsi con il fango della strada”.
La traccia di Firenze 2015
È una sfida grande quella posta dal titolo del quinto Convegno Ecclesiale Nazionale, “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” (9-13 novembre 2015), che dal momento della sua diffusione – contestualmente alle tante paterne sollecitazioni del Papa – ha fornito una traccia di lavoro di grande interesse per tutto l’associazionismo cattolico. L’Acec, accogliendola, riconoscendo anzi in essa una conferma dello stile della propria vocazione missionaria, ha colto l’occasione per la realizzazione di una delle iniziative, in seno all’organizzazione stessa del convegno, che accompagnassero fedeli, operatori culturali, spettatori (e tutti gli “uomini di buona volontà” – verrebbe da aggiungere) desiderosi di capirne di più e farsi coinvolgere da un tema così profondo.
Film e spettacoli per una spiritualità plurale
Esseri umani è il titolo della rassegna promossa dall’Acec – e che per questo vede le sale della comunità protagoniste – congiuntamente alla Fondazione Comunicazione e Cultura della Cei, in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali, il Servizio nazionale per il Progetto Culturale della Cei e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
L’iniziativa, giunta alla sua undicesima edizione e realizzata all’interno di cinquanta sale della Comunità e dieci circoli del cinema, prevede per ogni sala aderente la proiezione di un ciclo di film (almeno due), uno spettacolo teatrale o musicale, scelto tra quelli dei Teatri del Sacro (in alternativa o in abbinamento ai film), e lo svolgimento di una tavola rotonda sul tema della manifestazione (tutte le informazioni a questa pagina).
«Parlare dell’umano in una società complessa e pluralistica – così il Segretario dell’Acec Francesco Giraldo ha spiegato il significato del progetto – vuol dire entrare in dialogo con la cultura e con le altre religioni e, specificatamente, dare spazio all’ascolto nella sua dimensione plurale. La spiritualità è un ambito che guadagna un livello di attenzione superiore alle attese, sia quantitativamente, sia per il significato che le si attribuisce. Il progetto cercherà nei film e negli spettacoli teatrali un chiaro riferimento allo spirituale come a una dimensione essenziale dell’umano. Prendersi cura della persona comporta prendersi a cuore la sua interiorità».
L’umanità che illumina l’arte, e viceversa
Chi ama il cinema non può non riconoscere nella settima arte un “set” privilegiato e unico per mettere alla prova le categorie di umano e trascendente, facendole dialogare. Bello ricordare in proposito le parole di Paolo VI in occasione dell’incontro con alcuni rappresentanti del mondo della stampa e dello spettacolo, nel maggio del 1967:«Quando voi artisti sapete estrarre dalla vicenda umana, per umile e triste che sia, un accento di bontà, subito un bagliore di bellezza percorre l’opera vostra. Non vi si chiede che facciate i moralisti a tesi fissa; ma ancora si fa credito alla vostra magica abilità di far intravedere il campo di luce che sta dietro il mistero della vita umana».
Che il Vangelo della resurrezione sia una novità continuamente rigenerata dall’amore di Dio, e quindi sempre presente, sempre attuale, è una realtà che ogni cristiano è chiamato a vivere e testimoniare. La provocazione del convegno è quella di scendere dalle altezze metafisiche per cercare Dio nei luoghi abbandonati, nelle pieghe delle piccole vite, nei vicoli apparentemente ciechi e nelle storie irrisolte. È lì, dove l’umano è in attesa di essere redento, che ci si deve aspettare la presenza di un Redentore.
(articolo pubblicato su SdC di ottobre 2015)
SEGNI DELL’UMANO: le recensioni Acec nella rubrica sul sito di Firenze 2015
Tra i tanti contenuti che arricchiscono il sito del Convegno www.firenze2015.it, l’Acec è coinvolta nella rubrica “Segni dell’umano”, una serie di spunti provenienti dalle arti figurative. In particolare, i nostri autori si sono occupati di recensioni di film presenti in sala durante i mesi di preparazione dell’evento. Il criterio, cioè, non è stato quello di cercare titoli nella storia del cinema che potessero illustrare il tema: più coerentemente, si è cercato di trovare “segni” dell’umano (e quindi, indirettamente, del divino) nei titoli che uscivano in sala, man mano che procedevano i lavori in vista di Firenze. Il punto di partenza, quindi, non è stato il tema ma il film stesso. Rappresentati vari Paesi, tante cinematografie, dal film d’autore polacco (Io sono Mateusz) al blockbuster americano (The Avengers), dai campioni di critica (Birdman) al film di nicchia (È arrivata mia figlia), dal film d’inchiesta (Going Clear) al film d’attualità (Timbiktu). In linea, quindi, con il metodo che ha ispirato anche la rassegna “Esseri umani”, quello dell’indagine pluralistica della Chiesa che, a contatto con il mondo, riscopre la propria radice e la propria missione.
Questi i film:
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