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FUGA DA REUMA PARK (Aldo, Giovanni e Giacomo e Morgan Bertacca)
Un evanescente “elogio della lentezza”

E’ la vigilia di Natale. Aldo, Giovanni e Giacomo, invecchiati di trent’anni, si ritrovano al Reuma Park, una casa di ricovero costruita in un vecchio luna park che somiglia ad un carcere per anziani, con tanto di aguzzino: Ludmilla, la temibile infermiera russa taglia XXL. Giacomo è su una sedia a rotelle, attaccato a flebo di Barbera; Giovanni è incontinente, parla con i piccioni e i pesci rossi; Aldo, dopo un lungo viaggio in auto dalla Sicilia, viene abbandonato dai figli. Così il trio, ricomposto, mette in atto una rocambolesca fuga a suon di petardi, lanciarazzi e fuochi d’artificio…

Se voleva essere un “elogio della lentezza”, allora il film è perfettamente riuscito. Lo smarrimento che pervade i tre protagonisti di Fuga da Reuma Park, sfiatati e acciaccati, ringalluzziti solo dall’idea di imboccare i Navigli di Milano in barca per raggiungere Rio de Janeiro, sembra infatti lo stesso spaesamento che avvolge lo spettatore sui titoli di coda del nuovo lungometraggio di Aldo, Giovanni e Giacomo, privo di quel soffio vitale, originale e irresistibilmente comico che ha scandito buona parte della fortunata carriera del terzetto milanese.

E pensare che, a detta degli stessi autori di Tre uomini e una gamba e Chiedimi se sono felice, nelle intenzioni Fuga da Reuma Park dovrebbe festeggiare i primi 25 anni di sodalizio. Ma qui, nonostante la vigilia natalizia, la musica con danze obbligate, la tombola e il panettone, non c’è nulla di frizzante: il “circo al rallentatore” messo in scena dalla premiata ditta Agg propone buffonerie di terz’ordine, stanche gag surreali, un innocuo giro di giostra nel “castello degli orrori”, l’esibizione di reperti archeologici della ghignata che sembrano prelevati dal campionario dei due venditori di scherzi di carnevale di Un piccione seduto su un ramo (ma con ben altro effetto)…

Oltre alle pistole giocattolo, al tirassegno, alle montagne russe, alle mani finte, alle gambe che si staccano dal corpo, alle radiocronache di Tutto il calcio minuto per minuto, in Fuga da Reuma Park c’è davvero troppo poco di significativo. Qualche scampolo di comiche del muto, una spruzzata di Zazie nel metrò. E basta. Con l’aggravante di quei vigorosi filmati del “come eravamo nei tempi che furono” (gli inserti del trio tratti da precedenti spettacoli di successo, televisivi e teatrali, e da alcuni loro lungometraggi), che sbucano di tanto in tanto da un televisore galeotto e accrescono l’imbarazzo per una sceneggiatura vuota e sonnecchiosa.

Regia: Aldo, Giovanni e Giacomo, Morgan Bertacca

Nazionalità: Italia, 2016

Durata: 90

Interpreti: Aldo, Giovanni e Giacomo, Silvana Fallisi

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Sull'autore

Paolo Perrone

Giornalista professionista, critico cinematografico, curatore di rassegne e consulente alla programmazione, è direttore responsabile della rivista Filmcronache e autore di numerosi saggi sul cinema. Per Le Mani ha scritto Quando il cinema dà i numeri. Dal mathematics movie all'ossessione numerologica.