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GLI ARTISTI NEL “CONO DI LUCE” DI FRANCESCO
Il pontefice ha ricordato gli artisti in una omelia mattutina da Santa Marta

Le celebrazioni mattutine del Papa nella piccola cappella domestica di Santa Marta, semivuota e silente, riverberano uno dei fondamenti più autentici e troppo spesso dimenticati della spiritualità cristiana: la simplicitas. Semplicità della presenza, della parola e dell’azione: questo testimonia Papa Francesco ogni mattina, ricordando ogni volta una porzione di umanità che in questi tempi incerti e dolorosi sta soffrendo, spesso nella solitudine e nella dimenticanza.

Fra queste, anche gli artisti, categoria già estremamente precaria e vulnerabile prima del Covid19, ed ora ridotta allo stremo, con alle spalle una stagione andata in fumo e davanti un futuro senza ancora reali prospettive di riscatto.

Averli ricordati, attori, danzatori, drammaturghi, musicisti, performer, artisti visivi, averli nominati nel vuoto semplice e luminoso di quello spazio sacro del mattino, è stato un po’ come restituire loro un posto, un luogo di apparizione. Un luogo di rappresentanza, dove poter ribadire non solo il loro valore artistico, ma la loro importanza cruciale nel promuovere la vita sociale collettiva, nel ricucire legami di prossimità, nel dare voce a chi è stato marginalizzato, nel rivendicare i diritti civili e la tutela dei beni comuni e, non dimentichiamolo, anche nel dare vita talvolta, nell’atto creativo, a un corpo a corpo laico, aperto e sincero con le domande e le inquietudini della fede.

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Sull'autore

Francesco Giraldo

Segretario Generale Acec