Bill Binney è un geniale critto-matematico ed è stato in servizio alla NSA (National Security Agency) per oltre 30 anni. Dopo la fine della guerra fredda mise a punto col suo team un programma di sicurezza capace di intercettare qualunque segnale elettronico attraversi il globo terrestre. Si chiamava ThinThread, era economico, rivoluzionario e non invadeva la privacy grazie all’applicazione di un apposito filtro che permetteva di elaborare informazioni provenienti esclusivamente da individui “sospetti”, trascurando quelle delle persone presunte innocenti. Per un gioco di strategie economico-politiche, la governance della NSA decise di sostituire ThinThread con un altro programma, meno efficace e assai più costoso, proprio 3 settimane prima dell’11 settembre 2001. Indagini successive dimostrarono che ThinThread avrebbe previsto l’attacco terroristico – magari evitando la tragedia che scatenò – e non solo: quando i capi dell’Agency capirono la potenza di ThinThread lo reintrodussero togliendovi tuttavia il filtro privacy. La scelta decisamente contraria all’etica, non solo conseguì l’autolicenziamento di Binney ma aprì il successivo e ben più noto capitolo nella storia del cyberspionaggio americano che ebbe come protagonista Edward Snowden.
Quella incrociata quasi per caso dallo studioso e regista austriaco Moser è una storia indubbiamente meritevole della massima attenzione, almeno pari a quella legata a Snowden, che peraltro segna l’origine da cui il cineasta inizia a indagare retroattivamente sulle vicende della NSA. Tale è la rilevanza che lo stesso Oliver Stone si è offerto da produttore esecutivo per questo mirabile documentario, avvincente da ogni punto di vista. Ed è lo stesso Moser a portarci sulla strada interpretativa della propria opera, più concentrata su un racconto di etica personale e personale che non sulla House of Cards del caso. L’Eroe Qualunque Bill Binney è il cuore della narrazione, donde tutto parte e tutto torna, mostrato nell’eccellenza del suo intelletto votato a una nobile causa. Sintomo che scegliere la Cosa Giusta è ancora possibile, persino nella spietata società contemporanea. Indubbiamente il doc di Friedrich Moser, condotto similmente alla maniera di un maestro quale Alex Gibney, è l’anello mancante per comprendere l’origine di tutti i mali dell’America di oggi.
A GOOD AMERICAN
Regia: Friedrich Moser
Durata: 100’
Austria 2016