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IL GGG – IL GRANDE GIGANTE GENTILE (Steven Spielberg)
Un’amicizia extralarge per una fiaba tecnologica

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Sophie è una precoce bambina di dieci anni che vive nell’orfanotrofio di Londra. Una notte viene rapita da un misterioso gigante, che la conduce nella sua casa. Sophie inizialmente è spaventata, ma ben presto si rende conto che quell’essere smisurato è in realtà dolce e amichevole, è vegetariano, si ciba soltanto di cetrionzoli e non mangia i fanciulli, al contrario dei suoi fratelli, due volte più alti di lui. Il Grande Gigante Gentile porta Sophie nel Paese dei Sogni, dove cattura i sogni mandandoli di notte ai bambini, e le insegna cose meravigliose…

 

C’è una linea di netta continuità che lega Il Grande Gigante Gentile alla filmografia di Steven Spielberg, almeno quella parte di titoli (assai ampia e molto ben accolta dal pubblico in più di quarant’anni di carriera del cineasta americano) che attinge ad una rigogliosa dimensione favolistica innestandola in una peculiare, sensibile interpretazione della realtà, non di rado problematica e caratterizzata da incomprensione e solitudine.

La trasposizione sul grande schermo del classico di Roald Dahl (tradotto in più di quaranta lingue) conduce per mano lo spettatore proprio in quella “zona franca” che sta sul confine del meraviglioso e, allo stesso tempo, dello spaventevole, dell’immaginario impossibile e, nel contempo, di un’ordinaria tangibilità. Un mondo in scala, a misura di bambino. Come quello di E.T. O come quello in cui viene catapultata la piccola ma intraprendente Sophie.

Nuovo, scintillante capitolo di un lungo, concatenato film sul “bisogno di fare famiglia”, Il GGG è dunque la storia avvincente di due anime solitarie che, nel momento in cui si incontrano, trovano il proprio posto nel mondo. Liberando la propria immaginazione, mescolando riprese in live-action, con attori in carne e ossa, all’iperrealismo della performance-capture, Spielberg rende omaggio ai piccoli eroi della Disney collocando sotto i riflettori una bimba per nulla intimidita, tenace, coraggiosa. Senza dimenticare la lezione di Dahl e il suo sguardo su un’umanità divertente ma ombrosa, selvatica e ruspante.

 

Regia: Steven Spielberg

Nazionalità: Usa/Gb, 2016

Durata: 117′

Interpreti: Mark Rylance, Ruby Barnhill, Bill Hader, Rebecca Hall, Penelope Wilton

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Sull'autore

Paolo Perrone

Giornalista professionista, critico cinematografico, curatore di rassegne e consulente alla programmazione, è direttore responsabile della rivista Filmcronache e autore di numerosi saggi sul cinema. Per Le Mani ha scritto Quando il cinema dà i numeri. Dal mathematics movie all'ossessione numerologica.