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IL FLAUTO MAGICO DI PIAZZA VITTORIO (Mario Tronco e Gianfranco Cabiddu)
Allestimento street per una riscrittura multi-culturale dell'opera di Mozart

La più multi-culturale piazza romana diventa dal tramonto all’alba un luogo incantato, scenario di eventi magici e straordinari. La celebre opera di Wolfgang Amadeus Mozart “riscritta” per un grande spettacolo multimediale, multilinguistico e multietnico da e per l’Orchestra di Piazza Vittorio.

Una favola. Questo è sempre stato Il flauto magico e questo deve restare. Come tutte le grandi opere artistiche, esso non subisce il trascorrere nel tempo né, soprattutto, il mutare delle confezioni che nei secoli si sono avvicendate. La più estrema, coraggiosa e certamente colossale per la multi-natura di cui si compone, è senza dubbio quella allestita dall’Orchestra di Piazza Vittorio, realtà costituita a Roma da Mario Tronco (co-autore delle musiche che co-firma la regia) con il cagliaritano Gianfranco Cabiddu. Presentata in prima mondiale alla Festa del Cinema di Roma lo scorso autunno, offre diverse e decisive variazioni narrative rispetto al testo originale, mettendo al centro le figure femminili come nuclei di trasformazione del corso degli eventi. Il senso voluto da Tronco e Cabiddu è quello di radicalizzare il valore inclusivo (realtà + fantasia) del capolavoro mozartiano utilizzando più linguaggi creativi (la musica, il teatro, il cinema..) e più lingue e culture in seno a tali multimedialità e ipertestualità; gli attori, infatti, sono quasi tutti desunti dalla compagnia dell’Orchestra di Piazza Vittorio, provengono da Paesi (e relative culture e lingue diverse) e mantengono volutamente la propria “territorialità” linguistica anche nei dialoghi e nei canti inseriti nella narrazione. Il risultato è certamente fuori dall’ordinario, nutrito di diversità che vengono armonizzate nel processo creativo, a tutti gli effetti soggetto ed oggetto dell’opera stessa. Commentare Il flauto magico di Piazza Vittorio – effettiva location e ambientazione del film – significa infatti tener conto dell’intero processo realizzativo che diviene parte della mise en abyme del testo stesso. Certamente non per un pubblico di massa, questo street-etno-musical si colloca fra gli esperimenti più interessanti del “genre” prodotti negli ultimi anni.

Regia: Mario Tronco e Gianfranco Cabiddu

Cast: Ernesto Lopez Maturell, Violetta Zironi, El Hadji Yeri Samb, Petra Magoni e Fabrizio Bentivoglio

Italia/Francia 2018

Durata: 83′

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Sull'autore

Anna Maria Pasetti

Anna Maria Pasetti Milanese, saggista, film programmer e critica cinematografica, collabora con Il Fatto Quotidiano e altre testate. Laureata in lingue con tesi in Semiotica del cinema all’Università Cattolica ha conseguito un MA in Film Studies al Birkbeck College (University of London). Dal 2013 al 2015 ha selezionato per la Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Si occupa in particolare di “sguardi al femminile” e di cinema & cultura britannici per cui ha fondato l'associazione culturale Red Shoes. . Ha vinto il Premio Claudio G. Fava come Miglior Critico Cinematografico su quotidiani del 2020 nell’ambito del Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica di Alessandria.