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IL RAGAZZO E L’AIRONE (HAYAO MIYAZAKI)
Film testamento e operamondo del regista giapponese

Hayao Miyazaki costruisce mondi e ci permette di accedervi attraverso lo schermo, proprio come fa Mahito attraverso le porte del suo immaginario, composto di passato (la madre bambina), di presente (la matrigna incinta di suo fratello), e di futuro (il prozio che gli lascia in eredità l’equilibrio del Pianeta). Una coesistenza di tempi e spazi estranei alla ragione, che viene abbandonata nel momento in cui il protagonista dodicenne deve elaborare il lutto più atroce: la perdita della madre (fuori campo) sotto ai bombardamenti di Tokio durante la seconda guerra mondiale. Il padre si risposa con la cognata, che aspetta da lui un bambino, e tutti vanno a vivere lontano dalla capitale per cercare un po’ di pace. Mahito però è irrequieto, ombroso, tormentato da incubi e da un airone cenerino che vuole attirarlo in un “altrove” per ritrovare la madre viva. Da qui parte un viaggio straordinario che fa di Il ragazzo e l’airone, presentato alla Festa del cinema di Roma 2023, non solo il film testamento del maestro Miyazaki, ma un’opera-mondo che ricorda per ricchezza di simbolismi, complessità narrativa e ventaglio cromatico, il suo capolavoro più noto La città incantata (Oscar 2003 come Miglior film d’animazione).

Il regista rappresenta quell’intima e inevitabile fatica di accettare il dolore, metaforizzandola con l’avventura di Mahito nel suo universo interiore, capace di evocare quello che Jung definiva l’inconscio collettivo in psicoanalisi. Dalle statuine delle donne anziane (che proteggono come i lari romani), all’incontro della madre coetanea (che risolve il complesso edipico), dalle funzioni dei quattro elementi (terra, acqua, aria e fuoco sottolineano i passaggi d’azione), all’equilibrio primordiale minato dalla tentazione del potere (il paradiso terrestre e il libero arbitrio).

Inoltre Miyazaki riesce a condensare con vivace dinamismo i temi centrali della sua filmografia: il ripudio della guerra come distruzione della felicità, il romanzo di formazione, la perdita come prova dell’umana esistenza, gli animali antropomorfi, lo scontro con il potere corrotto, l’identità trasfigurata nell’apparenza, l’amicizia come fonte di salvezza. I livelli di lettura si moltiplicano all’infinito come le stanze dell’aldilà, lasciando lo spettatore bambino incantato dall’immaginifico mondo miyazakiano, e quello adulto commosso dalla forza di Mahito, una sorta di Proserpina, che rinasce dopo aver attraversato gli inferi. Ma solo chi ha sofferto potrà creare e custodire un mondo migliore.

In uscita con Lucky Red il 1° gennaio 2024.

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Sull'autore

Elena Grassi

Laureata in Scienze delle comunicazione all’Università di Trieste, ha conseguito il master in Educazione audiovisiva e multimediale e il Dottorato di Ricerca in Scienze Pedagogiche all’Università di Padova. Giornalista e critico cinematografico, lavora da educatore audiovisivo per enti pubblici e privati ed è consulente per l’Acec del progetto Junior Cinema.