Abel e Marianne sono una coppia che vive un’esistenza tranquilla nel pieno centro di Parigi, destinata però a essere rivoluzionata nel momento in cui scoprono che il loro figlio tredicenne Joseph ha sottratto alcuni preziosi oggetti dalla loro abitazione per rivenderli di nascosto. Tuttavia i due rimangono ancora più sconvolti quando capiscono che il ragazzo l’ha fatto per finanziare un misterioso progetto ecologico che, insieme ai suoi amici, sta portando avanti in Africa per provare a salvare il pianeta.
Presentato in anteprima mondiale a Cannes 2021 (sezione “Cinéma pour le climat”) e poi ad “Alice nella città” – Festa di Roma, il terzo lungometraggio di Louis Garrel è un divertente apologo sul disastro ambientale e sulla sua incombente minaccia, che ha la propria principale peculiarità nell’origine del soggetto. Lo spunto iniziale è infatti dovuto al compianto Jean-Claude Carrière, ovvero uno dei più importanti scrittori e sceneggiatori francesi degli ultimi cinquant’anni – da ricordare soprattutto per il suo fertile sodalizio con l’ultimo Luis Bunuel – , che suggerì proprio a Garrel la sequenza d’apertura dalla quale ha poi preso forma il film. E che, a causa della sua scomparsa intervenuta nel febbraio dello scorso anno, rende La croisade l’ultimo, profetico titolo di un memorabile percorso espressivo. Profetico in quanto, più che la focalizzazione sul cambiamento climatico e sul disastro ambientale che ne è la conseguenza, ormai materia diffusa a tutti i livelli, pone al centro della vicenda lo scontro generazionale tra genitori e figli. Spostando in tal modo la riflessione su come il problema sia sentito e vissuto in maniera completamente diversa dalle due generazioni, e di conseguenza come sia proprio questo l’aspetto che registra la distanza più considerevole tra di esse. Ed elevando a drammaturgico conflitto la loro diversa presa di coscienza – che da una parte rimane in superficie, dimostrando così tutta l’irresponsabilità di una generazione, dall’altra è invece pronta a essere trasformata in gesto, comportamento, a divenire forma mentis. Proprio in questo scontro, che la narrazione fa diventare occasione d’ incontro – e che la regia di Garrel riesce a restituire con sensibilità e (auto)ironia, ritagliando per sé e per la moglie Laetitia Casta i ruoli dei due genitori -, è racchiusa non solo l’ennesima provocazione di un autore intelligente e originale, non tanto la sua ultima sferzante rappresentazione di una borghesia incapace di interpretare il mondo che le sta intorno, quanto il messaggio testamentario di uno degli ultimi surrealisti.
La croisade è insomma un film che tutti dovrebbero vedere. Meglio se insieme ai propri genitori o figli.
Regia: Louis Garrel
Con Louis Garrel (Abel), Laetitia Casta (Marianne), Joseph Engel (Joseph)
Francia 2021
Durata: 67’