News Vita associativa Normativa

La Nuova Legge Cinema e l’attività istituzionale ACEC
Lo stato dell'arte di Decreti attuativi e Bandi per le Sale della Comunità

Le sale cinematografiche italiane, e al loro interno anche le Sale della comunità, stanno affrontando la complicata transizione dell’applicazione della Nuova legge cinema che, grazie ai Decreti attuativi e ai relativi Bandi, vedrà transitare tutto il sistema del cinema italiano verso una nuova configurazione più congeniale alla fruizione del cinema in una società complessa e profondamente digitalizzata come la nostra.

A fronte, però, dello sforzo intrapreso dalla Direzione Generale Cinema, alla quale va riconosciuto l’immane lavoro profuso per introdurre una riforma di sistema, e alle forti e sacrosante aspettative delle sale cinematografiche, lo scenario che l’esercizio si trova ancora a vivere risulta essere complicato e irto di difficoltà circa la piena attuazione dei Decreti attuativi.

L’Acec, assieme a tutte le Associazioni dell’Esercizio cinematografico (Anec, Anem e Fice), nell’arco degli ultimi mesi non ha solo stigmatizzato il lento cammino sull’applicazione della Legge, ma ha monitorato passo dopo passo i singoli Decreti attuativi e ha verificato costantemente il corretto funzionamento tecnico delle piattaforme informatiche, croce e delizia delle sale cinematografiche e delle associazioni di categorie del cinema.

L’Acec, con le altre associazioni di categoria dell’esercizio, ha incontrato il 18 luglio u.s. il nuovo Ministro dei Beni e delle Attività culturali, Alberto Bonisoli, e il 23 luglio il sottosegretario, On. Lucia Borgonzoni.

Di seguito si riportano i punti della riforma del settore e le loro criticità presentati alle Istituzioni:

  1. BANDO CIPE PER LA DIGITALIZZAZIONE MONOSALE

Attualmente il bando CIPE rappresenta l’unico bando relativo all’esercizio cinematografico ad aver seguito l’iter di assegnazione preventiva in maniera completa con tanto di decreto ministeriale che ne definisce l’elenco degli assegnatari.

Si è chiesto, pertanto, di poter procedere celermente con:

  • liquidazione acconti del 60% come previsti nei termini del bando;
  • pubblicazione modulistica definitiva per perfezionamento delle pratiche e procedere con la richiesta di saldo.
  1. PIANO STRAORDINARIO SALE (L. 220/16 – Art. 28)

E’ stata richiesta la definizione del decreto che indica gli assegnatari delle lettere di finanziamento A B C e la, tuttora mancante, lettera D.

Si è chiesto, inoltre, di poter mettere a disposizione le motivazioni dell’istruttoria che ha portato alla momentanea esclusione delle domande non assegnatarie.

Contemporaneamente si ritiene di primaria importanza l’istituzione di un tavolo di concertazione per la revisione delle modalità di accesso alle domande di contributo per l’anno 2018, in modo da poter aprire un’opportunità alle aziende escluse dal finanziamento del piano per l’anno 2017.

  1. CREDITI D’IMPOSTA SUGLI INVESTIMENTI (L. 220/16 – Art. 17)

Uno dei punti ancora inevasi relativi all’art. 17 della legge, credito d’imposta sugli investimenti, è la possibilità e modalità di cedibilità del credito, aspetto di fondamentale importanza per il tessuto di micro e piccole imprese di cui è primariamente costituito l’esercizio cinematografico italiano. A tal proposito per avvalorare in modo più incisivo la necessità di intervenire sullo strumento della cedibilità del credito, l’ACEC ha chiesto e ottenuto un intervento presso il Ministro da parte del Segretario della CEI, Mons. Nunzio Galantino.

Risulta di fondamentale importanza delineare per alcune tipologie di impresa del panorama dell’esercizio cinematografico, un meccanismo che permetta la trasformazione del credito di imposta sugli investimenti in contributo diretto.

  1. CREDITI D’IMPOSTA ALLA PROGRAMMAZIONE (L. 220/16 – Art. 18)

Il periodo estivo è un tema delicato che vede impegnata tutta la filiera cinematografica, dall’esercizio alla distribuzione, alla produzione e allo stesso Ministero. Per incentivarne lo sviluppo e il rafforzamento sono state introdotte percentuali aggiuntive che premiano le sale che rimangono aperte senza soluzione di continuità, mantenendo un presidio costante per l’offerta cinematografica durante tutto l’anno, soprattutto nei tre mesi estivi. Purtroppo con l’attuale sistema, le micro imprese si vedono invece penalizzate, o meglio, non premiate nel periodo estivo per il quale, scegliendo l’aliquota fissa del 20% per film italiani europei e d’essai, non hanno possibilità di vedersi riconosciuta la percentuale di credito di imposta prevista per la programmazione di film extra europei.

Risulta di fondamentale importanza delineare per alcune tipologie di impresa del panorama dell’esercizio cinematografico, un meccanismo che permetta la trasformazione del credito di imposta per la programmazione in contributo diretto.

Il tema della cedibilità, alla stregua di quanto posto alla vostra attenzione per l’art. 17, si presenta anche per la gestione del credito di imposta alla programmazione.

  1. PROGRAMMAZIONE FILM DI QUALITA’ E SCHERMI D’ESSAI

Per quanto concerne l’attività delle sale d’essai, si è richiesto il perfezionamento delle pratiche relative alla programmazione dell’anno 2017. Al momento manca la modulistica per la domanda definitiva e la presentazione della programmazione effettuata, per l’espletamento delle quali si chiede di poter accelerare le tempistiche di approntamento in modo da poter effettuare la verifica e liquidazione dei premi assegnati entro l’anno in corso.

Relativamente alla definizione della qualifica di film d’essai, si ritiene necessaria una apertura alla modalità attualmente in vigore, al fine di non penalizzare l’intero comparto dell’esercizio cinematografico e permettere, al contempo, una preventiva pianificazione dell’attività di promozione e sviluppo culturale, di cui i film d’essai sono il fulcro.

Si rende necessaria la conferma dello stanziamento di 5M€ per i premi di attività d’essai sia per l’anno 2018 che per gli anni a venire.

  1. CONTRIBUTI SELETTIVI (art. 26 L. 220/2016)

L’art. 26 della legge 220/2016 definisce all’art. 3: “il Ministero concede altresì contributi selettivi alle imprese operanti nel settore dell’esercizio cinematografico [..]”. Analogamente l’art. 3 del decreto attuativo REP. Decreti 31/07/2017 n. 343 definisce le “Linee di intervento e riparto delle risorse” attribuendo al “rafforzamento dell’esercizio cinematografico” € 960mila. Si è richiesto di mantenere tale importo per linee di finanziamento destinate all’esercizio.

  1. CONTRIBUTI ALLE ATTIVITÀ E ALLE INIZIATIVE DI PROMOZIONE CINEMATOGRAFICA E AUDIOVISIVA (art. 27 L. 220/2016)

Riguardo al sostegno alle attività di alfabetizzazione e di educazione all’immagine per le scuole, si è richiesto di poter avviare il percorso di selezione dei progetti, tra quelli presentati, in modo da poter dar seguito, con i primi mesi di avvio del nuovo anno scolastico, ai percorsi formativi mirati a creare il pubblico del presente ma soprattutto del futuro.

  1. TASSE LOCALI E IMU CINEMA

Infine, si è richiesto l’avvio di un percorso che permetta un approfondimento dell’impatto che tasse e balzelli locali hanno sulle sale cinematografiche. I grandi volumi necessari per lo svolgimento dell’attività legato alla bassa redditività per metro quadro, comporta una insostenibilità della pressione fiscale, non proporzionata al reale tipo di attività. Soprattutto l’IMU può essere riconsiderata, definendone i parametri affinché il beneficio sia di impatto per chi espleta l’attività di esercizio cinematografico.

  1. ASSOCIAZIONI NAZIONALI DI CULTURA CINEMATOGRAFICA

Anche le Associazioni di cultura cinematografica, ANCCI compresa, hanno subito la criticità dell’allungamento dei tempi per l’attuazione della Nuova Legge. Ad oggi non si è ancora concluso l’iter per l’erogazione del 2107 e per il 2018 nessun Bando è stato pubblicato.

  1. NETFLIX E WINDOW

Nelle ultime settimane l’ACEC ha preso posizione, assieme alle altre associazioni dell’esercizio, relativamente alla tanto dibattuta “vicenda Netflix” e alla tutela delle Window a favore della sala cinematografica, manifestando la propria preoccupazione sia alla Direzione della Mostra del Cinema di Venezia che al Ministro Bonisoli (vedi Comunicato stampa Venezia e lettera congiunta al Ministro).

Scrivi un commento...

Sull'autore

Francesco Giraldo

Segretario Generale Acec