Da molte settimane le nostre sale sono chiuse. Insieme alle chiese aperte ma vuote si aggiungono anche le sale vuote e chiuse. Le sale della comunità, veri presidi sociali e culturali, sono spiaggiate nei centri dei paesi o al liminare delle periferie. Ora sono mute e infeconde.
Le sale della comunità sono vuote come vuoto era il sepolcro dove Gesù era stato deposto da pochi e spaventati discepoli. L’unica labile prova della Resurrezione di Cristo è il sepolcro vuoto. Da questo vuoto però dobbiamo ripartire. Da questo vuoto è nata la chiesa. Da questo vuoto muoveremo anche noi.
Gesù è uscito da quel sepolcro… cammina ora nel mondo. E’ tra la gente. Da allora, come i discepoli di Emmaus, anche noi siamo chiamati a ripartire e trovare Gesù nelle persone, nella vita, nella cultura, nel cinema, nel teatro, nella musica. In fondo, è quello che abbiamo tentato di fare sempre, da quando siamo nati. E questo faremo. Rinascendo dal vuoto (che non è il nulla) non potremmo che muovere dall’interrogativo, dalle domande, dallo smarrimento, dal limite, dalla fragilità e mai da quell’ottuso atteggiamento di chi ha sempre una risposta su tutto. Buona Pasqua.