Con il Giubileo, Papa Francesco invita la Chiesa tutta ad assumere la Misericordia come criterio strutturante per la vita cristiana. La Misericordia infatti non è solo un atteggiamento pastorale, ma è la sostanza stessa del Vangelo di Gesù.
Questo va ricordato soprattutto oggi, nella nostra epoca di turbamenti. E in particolare nell’urgenza di un confronto tra culture diverse, dove spesso prevale il senso di minaccia, la diffidenza, la paura dell’altro. Ma proprio perché ogni confronto, ogni integrazione (reciproca) può avvenire solo nella consapevolezza della propria identità, la Misericordia è la risposta all’individuo che sembra ritirarsi sempre più in un proprio nucleo difensivo e si esercita in strategie di sopravvivenza tra ironia protettiva e disimpegno emotivo.
La Misericordia è infatti il complesso di valori e di tradizioni che riconosciamo essenziali per la nostra cultura e la nostra civiltà. Il valore stesso che ci permette di riconoscerci membri di una comunità e di sentire i vincoli di continuità con il proprio passato e con il proprio futuro.
È quindi con la Misericordia che si può rispondere oggi a una nostra particolare afasia piena di parole davanti alle recenti tragedie. Perché in realtà, è proprio il senso stesso del tragico che pare quasi del tutto sfuggito ai contemporanei. Il tragico che rende così potente l’espressione evangelica: Se il sale perde il suo sapore, con che cosa glielo si può rendere?
La serata inizierà con la proiezione del film “Eterne le Strade di Roma Attraverso i Deserti” di Filippo Porcelli, prodotto da Rai Cinema Fiction e Agenzia Romana per la preparazione del Giubileo 2000.
Il film, realizzato per essere proiettato nei Centri d’Accoglienza per i pellegrini arrivati a Roma per il Giubileo 2000, è stato presentato alla 55^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e in seguito trasmesso più volte sui canali Rai.
Seguiranno gli interventi dei relatori disposti secondo un’idea narrativa sul tema della Misericordia.
Si comincerà col parlare del cinema insieme al regista Giorgio Diritti (L’uomo che verrà – Un giorno devi andare – Il vento fa il suo giro). Perché il cinema può funzionare come un ideale tornasole, l’indicatore che misura variabilità e reazioni. Dunque il cinema come grande archivio dell’anima (la metafora è di Edgar Morin) che conosce il segreto delle grandi commozioni e delle grandi consolazioni. E che proprio per questo va interrogato. Per stimolare e attivare sguardi inediti nel tentativo di trovare nuovi percorsi di narrazione e di lettura del presente.
Seguirà con gli altri ospiti della serata una riflessione sulla comunicazione, sul concetto di visibile e su altri temi legati al connubio tra Arte e Misericordia.
Infine, a conclusione della serata, verrà proposto un laboratorio permanente e aperto a tutti da tenersi nel corso del 2016 partendo dalla frase di Terenzio: Homo sum, humani nihil a me alienum puto.
INTERVENGONO
Fabrizio Binacchi – Direttore Sede Rai E.R.
Frà Alessandro Caspoli – Direttore Antoniano
Giorgio Diritti – Regista
Enrico Fornaroli – Direttore Accademia Belle Arti Bologna
Mauro Mazzali – Artista
Filippo Porcelli – Regista
Don Massimo Ruggiano – Parroco Diocesi di Bologna
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